Disparità di trattamento ricevuta dai candidati A54 rispetto alle altre classi

Ho riflettuto molto, spett. redazione, prima di scrivere ma penso che non si possano e debbano tacere le veramente troppe assurdità che stanno caratterizzando il mondo della scuola.

Alle tante, si aggiunge il “concorso 2016”.

Un primo elemento di sconcerto è la sparizione delle cattedre messe a concorso: che fine hanno fatto?

Per la classe A54 (ex A061) , Storia dell’Arte, erano state messe a concorso in Campania 13 cattedre più il 10 per cento. Ed è da sottolineare che il “concorsone 2012” non fu bandito per la storia dell’arte. Pertanto, le attese di giovani e non più giovani erano molto elevate. Ma alla grande gioia e alla soddisfazione di risultare nel “quorum”,  è subentrato immediatamente lo sconforto dovuto alla sparizione delle cattedre.

La G.M., del resto, della A54 è stata pubblicata il 3 ottobre ( in verità visibile solo il 4 per un errore di file) e quindi dopo il termine fissato – 30 settembre-  per le immissioni in ruolo; è sorto, pertanto, il dubbio a molti che tale ritardo fosse quanto meno funzionale alla assenza di cattedre e quindi di assunzione. (Ciononostante, saranno conferiti incarichi annuali, sono on line le disponibilità e sono convocati tutti i presenti in GAE. Perché non conferire, come da prassi, una parte di tali cattedre ai vincitori di concorso, immettendoli in ruolo? Non è dipeso certo da loro il ritardo nella pubblicazione delle G.M. !)

Ma le sorprese amare non finiscono qui!

Ancora più raccapricciante è stato per i Tieffini inclusi nelle Graduatorie di Merito A54, scoprire che i 5 punti di bonus a loro spettanti in virtù della Tabella A del DM 94/2016, non sono stati attribuiti.

E’ vero anche qualche altra commissione ha operato tale scelta. Perché? Forse non era d’accordo con il disposto ministeriale? Ma, d’accordo o meno, c’è un decreto che sancisce la valutazione dei titoli, tra cui quelli di accesso. E se al TFA è riconosciuto dal MIUR un bonus di p.5 è perché i tieffini hanno già praticato un percorso concorsuale: ben tre prove preliminari, un corso universitario, esami vari , una o due tesi finali. I tieffini, in realtà, non avrebbero proprio dovuto partecipare al concorso per essere assunti, ma essere immessi in ruolo a buon diritto e basta!

Invece, si sono rimessi in gioco e si sono fatti onore ancora una volta.

Nel mese di agosto hanno sostenuto in Campania le prove orali, provenienti da tutto il sud, privando se stessi e le loro famiglie di quella pausa che bene o male spetta a tutti per ritemprarsi.

Per il momento i tieffini  hanno presentato un reclamo teso alla correzione dell’errore, considerandolo “errore materiale”.

L’Ufficio Scolastico Regionale, che ha organizzato il concorso e nominato le commissioni, non può non sentirsi coinvolto dalla delicata questione dell’evidente disparità di trattamento tra i partecipanti al medesimo concorso. In pratica, sulla base del medesimo bando e dei medesimi DM, alcuni candidati hanno ricevuto il bonus e sono stati pure assunti, altri no! L’art. 3 della Costituzione afferma che “ i cittadini sono tutti uguali davanti alla legge”, non lo dimentichiamo!

Com’è possibile, ci si chiede, che l’USR non vigili sull’operato delle commissioni nominate? Non controlli l’uniformità di valutazione dei disposti ministeriali? Non tuteli il diritto alla parità di trattamento dei candidati? Un invito alle commissioni a comportarsi in maniera uniforme nell’applicazione del DM sopra citato forse sarebbe stato utile e opportuno!

Il bonus va dato o a tutti i tieffini o a nessuno! E certamente non è accettabili che sia dato ad alcuni sì (A28,  A11, A12, A13, tanto per citarne alcune ) e ad altri no!

I tieffini della A54 dovranno rivolgersi ad uno studio legale per vedere riconosciuti i propri diritti?

E’ una cattiveria costringere giovani che non hanno una paga fissa a spendere fior di quattrini per una causa! E’ in ballo il futuro e anche se dovessero indebitarsi, lotteranno per i loro diritti.

Ahimè, ancora una volta, ci sono cittadini di serie A e cittadini di serie B, la norma non è uguale per tutti: siamo in Italia!

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