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Dispersione, aspettiamo a giudicare i docenti tutor. Il “capolavoro” alla maturità? Serve a orientare, non a valutare. Il Ministero precisa

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Sul tema della lotta alla dispersione scolastica attuata attraverso i fondi del Pnrr, riceviamo e pubblichiamo delle precisazioni inviateci dalla dottoressa Carmela Palumbo, Capo dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione del Ministero dell’Istruzione e del Merito.

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Si intendono fornire alcune precisazioni in ordine all’articolo apparso su “La Tecnica della Scuola” il 29 giugno a firma di Alessandro Giuliani dal titolo “Il G7 istruzione vuole che gli studenti arrivino al diploma, ma in Italia s’attende il cambio di passo: i fondi PNRR finora hanno inciso poco”.

In particolare, l’articolo si riferisce all’attuazione delle misure previste dalle Linee Guida sull’orientamento emanate con il D.M. n. 328 del 22 dicembre 2022 che pongono in modo esplicito e forte il principio della personalizzazione dell’apprendimento quale cardine per la realizzazione del progetto di vita di ciascuno studente e di affermazione della sua libertà personale. Inoltre, la personalizzazione costituisce il migliore strumento per combattere la dispersione scolastica.

Nel pezzo si afferma che gli obiettivi della road map definita nelle linee guida, analiticamente elencati, non sarebbero stati centrati in modo soddisfacente.

Al riguardo preme ricordare, prima di tutto, che le nuove figure del tutor e dell’orientatore sono state istituite per la prima volta in quest’anno scolastico per gli studenti delle circa 70 mila classi del secondo biennio e dell’ultimo anno della scuola superiore. Il numero dei tutor nominati ha superato le 35 mila unità. Alla formazione iniziale e obbligatoria, curata da INDIRE, hanno partecipato un novero ben più ampio di docenti che ha superato le 58 mila unità. Quindi, è stata messa in campo un’operazione ad ampio raggio che ha coinvolto un numero davvero considerevole di docenti e studenti.

Inoltre, la figura del tutor è stata istituzionalizzata nel CCNL firmato il 18 gennaio 2024 e ulteriori indicazioni per la sua valorizzazione professionale sono contenute nell’atto di indirizzo del Ministro Valditara per la prossima contrattazione collettiva nazionale.

I docenti tutor e orientatori hanno potuto prendere dimestichezza nel corso dell’anno scolastico 2023/2024 con gli strumenti e le funzioni attivate nella piattaforma UNICA, anch’essa prevista dalle Linee Guida sull’orientamento quale punto unico di accesso per i servizi dedicati alle famiglie e agli studenti. In particolare,  già da ottobre 2023 l’e-portfolio era disponibile ai tutor per la visualizzazione del percorso degli studenti e con la possibilità di gestire le richieste di incontro; da dicembre 2023 per la visualizzazione del “capolavoro” in bozza;  da marzo 2024 si è resa disponibile la pagina per visualizzare lo sviluppo delle competenze e la chiusura del “capolavoro”; da maggio 2024 i tutor hanno avuto a disposizione un cruscotto e hanno potuto vedere i cv degli studenti e , infine, a giugno 2024 è stato possibile visionare le autovalutazioni. 

Per quanto riguarda il “capolavoro” preme precisare che non è stato concepito dalle Linee Guida come uno strumento di valutazione degli apprendimenti dello studente da collegare in qualche modo all’esame conclusivo del secondo ciclo d’istruzione. Si tratta, invece, di una modalità che permette di far emergere i campi e le attività scolastiche (e non) da cui lo studente si sente maggiormente rappresentato e che sono la migliore espressione della cura dei propri talenti e del proprio impegno scolastico e personale.

Insomma, si tratta di un utile strumento a disposizione del tutor per personalizzare ancor meglio l’azione di accompagnamento di ciascun allievo.  

Appare, quindi, incomprensibile la critica mossa al Ministero di aver rinviato al prossimo anno scolastico la valorizzazione del “capolavoro” all’interno dell’esame di Stato. Esso non è entrato in alcuna fase dell’esame di Stato dell’anno scolastico in corso e non avrà rilievo neppure in quello del prossimo anno scolastico semplicemente perché è stato concepito a fini orientativi e di personalizzazione e non come strumento di valutazione.

Infine, per quanto riguarda l’attività svolta in questo primo anno dai docenti tutor e orientatori si ricorda che ad inizio della scorsa settimana è stato avviato un monitoraggio di tipo quali-quantitativo che fornirà, in breve tempo, un quadro chiaro e attendibile del lavoro svolto finora e permetterà al Ministero e alle scuole di introdurre per il prossimo anno scolastico ogni utile azione di miglioramento.

Carmela Palumbo

Capo dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione MIM