Dispersione e bullismo, al Sud arrivano nuovi progetti per contrastarli

Prevenire e contrastare i fenomeni della dispersione scolastica e del bullismo nelle scuole. L’obiettivo è comune a tante realtà formative. Ma in quelle dove le istituzioni hanno grandi difficoltà ad imporsi su malavita e devianza, riuscire a raggiungere dei risultati può essere davvero difficoltoso. In particolare al Sud.
Se ne è parlato il 10 maggio a Napoli, nel corso di un seminario, terza tappa di un ciclo di incontri organizzato per fare il punto sulle attività realizzate e divulgare i risultati raggiunti (i precedenti incontri sullo stesso tema erano tenuti a Bari e a Reggio Calabria). Durante il seminario è stato presentato il progetto ‘Abbandono scolastico e bullismo: quali rischi per i giovani?’, divulgato con l’acronimo Di.Sco.Bull, finanziato con oltre 2,8 milioni di euro dal Programma Operativo Nazionale -Sicurezza per lo Sviluppo – Obiettivo Convergenza 2007-2013 guidato dall’Autorità di Gestione, prefetto Nicola Izzo.
L’iniziativa – che rientra nell’Obiettivo Operativo 2.6 relativo agli interventi volti a contenere gli effetti delle manifestazioni di devianza – ha interessato i giovani studenti tra i 12 e i 18 anni di nove istituti scolastici superiori delle 4 regioni Obiettivo Convergenza (Calabria, Campania, Puglia e Sicilia).
Maria Ludovica De Caro, direttore della Segreteria tecnica del Pon Sicurezza, ha ricordato come "il bullismo e l’abbandono scolastico sono fenomeni di degrado dei valori sociali. Sta a noi istituzioni – ha aggiunto – aiutare a trovare i mezzi per sostenere programmi di reinserimento, mentre gli operatori hanno il compito di capire le cause e fornire strumenti di recupero".
Nella regione Campania sono stati coinvolti gli studenti dell’Istituto tecnico commerciale ‘Gallo’ di Aversa (Caserta), dell’Istituto di’Istruzione superiore ‘Sannino-Petriccione’ di Napoli (quartiere Ponticelli) e dell’Istituto professionale per i servizi commerciali e turistici ‘Miano'(quartiere Scampia), sempre situato nel capoluogo campano.
Nell’ambito del progetto Di.Sco.Bull. sono stati attivati nei tre istituti campani altrettanti centri che erogano servizi di ascolto e sostegno, recupero e aiuto allo studio, per gli studenti, le famiglie, i docenti. Le strutture, nelle quali opera un’equipe con competenze socio-psico-pedagogiche, aperte al territorio, intendono agire in rete con enti e servizi esistenti, al fine di garantire la circolarità delle informazioni e l’ottimizzazione di risorse e opportunità.
"Quella di oggi è la tappa di un percorso di particolare spessore e significato per Napoli e per l’intero Mezzogiorno – ha detto il prefetto di Napoli, Andrea De Martino -. Il disagio giovanile è un problema complesso e articolato. L’iniziativa odierna si va ad intrecciare con altri progetti già attivi nel nostro territorio".
Secondo recenti dati Censis, presentati al seminario, alle superiori in Campania la dispersione è ancora del 30%. A Napoli, in particolare, si disperde il 35,2% degli studenti iscritti, contro una media nazionale del 26%. I giovani a maggior rischio di marginalità sono quelli iscritti agli istituti d’arte e ai professionali e quelli iscritti agli istituti tecnici.
Alessandro Giuliani

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