Una lettera-appello al ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, affinchè affronti il problema dell’abbandono scolastico: a scriverla sono stati i parlamentari del Partito democratico Michele Anzaldi e Pina Picierno, in un intervento pubblicato sul sito del quotidiano “Europa”, sul modello della “Lettera a una professoressa’ di Don Milani.
“Cara Ministra – è scritto nella lettera di Anzaldi e Picierno – siamo quei ragazzi che perdete, che non riuscite ad attrarre e vagano, tra muretti e sale slot. Un dramma che ha cambiato verso ma non drammaticità. Nel 1954 nasceva spesso dalla povertà, oggi è frequentemente figlio della ricchezza o dei problemi familiari e sociali, ma il punto di arrivo è sempre quello: l’abbandono scolastico. Gli ultimi dati resi disponibili da Eurostat collocano l’Italia in quart’ultima posizione tra i ventisette Paesi UE, subito dopo il Portogallo e denunciano una dispersione media del 17,6%, con picchi che raggiungono il 25% nel Mezzogiorno,dimostrando in maniera scientifica la gravità del fenomeno nel nostro Paese”.
“Le dimensioni del problema sono tali – proseguono Anzaldi e Picierno – che forse dovrebbero fare pensare ad individuare e creare una nuova figura professionale scolastica, come quella che tanti anni addietro era impersonata dal maestro di strada. Una figura dedicata al recupero di soggetti, che per tanti motivi, non sono più in grado di seguire la lezione frontale. Ci provi, signora ministro. Chieda il parere di esperti del settore provenienti dalla facoltà di psicologia e scienze delle formazioni, operatori di Ong, che con successo operano nel mondo in questi settori”.
“L’Europa si è posta degli obiettivi per il 2020 – scrivono ancora i parlamentari Pd – tra cui l’arrivo ad un tasso di rinuncia all’istruzione pari al 10%: ma, mentre paesi come Germania, Francia e Regno Unito sono prossimi al raggiungimento di questo obiettivo, l’Italia si sta allontanando dalla media europea”.
Quanto sostengono i due parlamentari, però, il Ministro dovrebbe già saperlo: gli sconfortanti dati sulla dispersione diventano infatti drammatici quando si vanno ad analizzare quelli di alcune aree del paese, in particolare delle Isole e della Campania, dove alle superiori oltre il 40 per cento di giovani non arriva al diploma. Il problema, come sempre, è nella mancanza di investimenti dovuti alla carenza di fondi.
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