Estero

Dispersione scolastica di studenti con bisogni educativi speciali, in Europa si ricorre a fondi straordinari

La crisi economica che attanaglia il settore scolastico non si ripercuote negativamente solo sull’organizzazione della didattica frontale, ma anche sui servizi a supporto alla comunità scolastica in stato di debolezza, che necessita di aiuto. Per questo occorrono fondi strutturati e disposti con maestria ed efficacia, spesso non disponibili o ridotti all’osso: per tali ragioni in Europa si predilige l’assunzione di docenti non qualificati e mal retribuiti. I fondi straordinari e strategici disposti a favore degli studenti DSA ed affetti di disabilità – in aumento di alcune migliaia l’anno – scarseggiano e ciò compromette la possibilità per questi studenti di frequentare attivamente le lezioni; in alcune aree d’Europa la dispersione scolastica è assai elevata per gli studenti DSA. Questi si rivolgono ad istitutori, scuole privati o alternativamente – e tristemente – rinunciano alla formazione compromettendo così il rispettivo futuro.

Il caso anglosassone: evoluzione continua VS fondi

L’offerta per bisogni educativi speciali in Inghilterra è in preda a una “crisi”, ha detto il ministro dell’Istruzione, poiché i sindacati scolastici si sono chiesti se l’aumento dei finanziamenti promesso per il settore dal governo fosse in realtà costituito da nuovi fondi ad-hoc e hanno affermato che sono molto al di sotto di quanto previsto. Alcuni giorni dopo che i dati mostravano che circa due scuole speciali su tre avevano raggiunto o superato la capacità di spesa nell’ultimo anno scolastico, Gillian Keegan ha anche riconosciuto che i genitori dovevano “lottare per ottenere il giusto sostegno” per gli studenti con bisogni educativi speciali. 

Martedì scorso Keegan ha utilizzato una serie di interviste trasmesse per promuovere i piani per fornire altri 60.000 posti per soddisfare le esigenze degli alunni e delle loro famiglie. Alla domanda se fosse d’accordo sul fatto che ci sia stata una “enorme crisi”, ha detto alla BBC Breakfast: “Lo abbiamo sicuramente riconosciuto. Abbiamo studenti interessati da bisogni educativi speciali e piani di miglioramento dell’offerta alternativa, quindi non li metti in atto a meno che non riconosci che hai assolutamente bisogno di migliorarli.”

E in Italia?

Nel Belpaese il riconoscimento degli studenti affetti da DSA è recentissimo. La legge 170 del 2010 sottolinea delle casistiche specifiche, la cui individuazione ha permesso sì un tracciamento concreto ed effettivo, ma anche l’individuazione di 300.000 attuali studenti affetti da DSA per i quali su ricercano docenti a supporto.

Il Ministero dell’Istruzione e del Merito garantisce a questi inserimento, formazione continua e supporto alle famiglie. La dispersione per gli studenti affetti da disabilità grave resta elevatissima in quanto le scuole non sono in grado di garantire personale specializzato e supporto sociale coerente con la gravità delle patologie riscontrate. 

Andrea Maggi

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