Piovono ancora polemiche sulla ripartizione dei fondi del Pnrr, una suddivisione che non ha messo d’accordo i dirigenti scolastici d’Italia, come avevamo già annunciato. Infatti, contro la dispersione scolastica sono in arrivo circa cinquecento milioni, ma non per tutte le scuole.
Più della metà dei fondi va al Sud, 74 milioni in Sicilia, 80 in Campania, 25 in Calabria, soltanto 33 in Lombardia, 30 in Emilia Romagna. Non ci stanno, però, i dirigenti delle altre regioni. Annalisa Laudando, ad esempio, preside dell’Istituto comprensivo di via Poseidone a Torre Angela, periferia difficile di Roma, ha manifestato il suo dissenso in un’intervista a Il Corriere: “Una ripartizione assurda e vergognosa, centinaia di migliaia di euro ad una sola scuola; scuole del centro che hanno dispersione maggiore di quelle di periferia? Mah. Io ho molti alunni stranieri e necessitano di interventi continui per il disagio sociolinguistico. Anche una piccola parte di questi soldi mi avrebbe permesso di fare tantissimo. Il ministero vive in un mondo fatato”.
Sulla questione interviene anche Mario Rusconi, presidente Anp: “Abbiamo registrato che istituti in alcune zone agiate di Roma hanno avuto diversi fondi, e invece istituti comprensivi di estrema periferia, con molti disagi, non hanno avuto neanche un euro. Quindi sono stati applicati dei criteri che a nostro parere non hanno ben funzionato”.
Un’altra dirigente del Lazio aggiunge: “Il problema è che per valutare la situazione delle scuole non prendono i valori assoluti dei risultati Invalsi, ma controllano il gap tra due anni: se c’è stato un miglioramento, non danno i fondi. E i virtuosi, che ce l’hanno fatta a portare in salvo la propria scuola con grandi sforzi, ora si sentono non solo non apprezzati, ma persino discriminati”.
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