Nel ringraziare la dottoressa Carmela Palumbo, capo dipartimento del MIM, per le precisazioni inviate in merito all’articolo di commento al G7 istruzione ed in particolare al tema della dispersione scolastica e dell’orientamento ci corre l’obbligo di segnalare, per amore di verità, alcuni aspetti.
Ciò detto, crediamo sia difficile contestare la critica che Tosolini ha inserito in quell’articolo, laddove segnala che la nota sul portfolio era sì molto attesa, ma anche decisamente tardiva rispetto non solo alle linee guida (datate 22 dicembre 2022) ma anche, e soprattutto, rispetto alla apertura di UNICA (comunicazione ministeriale Nota 2790 dell’11 ottobre 2023). Inoltre, come ha segnalato Tosolini, la nota MIM, è giunta davvero quasi fuori tempo massimo. Scriveva Tosolini, riferendosi non solo agli studenti del quinto anno ma anche a quelli del secondo biennio di scuola secondarie: “l’anno scolastico sta per finire e sarà certo complesso riuscire a supportare gli studenti nel percorso di identificazione del proprio capolavoro negli ultimi 15 giorni di scuola”.
Lo stesso può dirsi per la parte dell’e-portfolio definita autovalutazione resa disponibile solo ad anno scolastico concluso (si veda Nota MIM 3317 del 10 giugno 2024): anche in questo caso il nostro collaboratore Aluisi Tosolini segnalava come la sezione “autovalutazione” dell’e-portfolio, attesa mesi, è giunta con assoluto e, onestamente, inspiegabile ritardo. E aggiungeva: “In sostanza si è perso un anno nella attuazione delle linee guida dell’orientamento visto che certo dal 10 giugno in avanti nessuno studente andrà a compilare l’autovalutazione. Un secondo aspetto riguarda il fatto che l’autovalutazione può – in teoria – essere compilata anche dagli studenti delle scuole secondarie di I grado oltre che dagli studenti del biennio delle superiori. Tutti studenti, però, che non avranno e non hanno il supporto dei tutor visto che questi per loro non esistono”.
2. E qui tocchiamo il punto che riteniamo più significativo rispetto al tema della dispersione scolastica. Come è noto la dispersione scolastica si registra soprattutto nel passaggio tra scuola secondaria di I grado e scuola secondaria di II grado e nei primi due anni di scuola secondaria di II grado, non certo negli ultimi tre anni della stessa. Eppure, in maniera onestamente non chiara, il Ministero ha deciso, con il DM 63 del 5 aprile 2023, di istituire la figura dei docenti tutor proprio per gli ultimi tre anni di scuola superiore piuttosto che per i cinque anni precedenti. La circolare immediatamente successiva a firma dei capi dipartimento Palumbo e Greco (MIM 958 del 5.4.2023) sottolinea che si tratta di un avvio della attività in via prioritaria per anno scolastico 2023/2024 su circa 70 mila classi del secondo biennio e dell’ultimo anno della scuola secondaria di secondo grado.
Ebbene, da allora ad oggi sono stati fatti passi avanti? La risposta fornita da Tosolini il 17 marzo 20224 in un ampio saggio pubblicato da Tecnica della scuola è negativa. Infatti:
a) non sono state avviate le procedure per l’identificazione, la formazione e la nomina da settembre 2024 dei docenti tutor per il biennio di scuola secondaria superiore e per la scuola secondaria di I grado;
b) non sono state trovate le risorse necessarie per pagare nei prossimi anni i nuovi docenti tutor per le scuole secondarie di I grado e per il biennio iniziale delle superiori (oltre che per il triennio, ovviamente). Ovvero non sono stati trovati i 450/500 milioni di euro annui corrispondenti alla spesa necessaria per pagare i tutor previsti dalle linee guida del 22 dicembre 2022. E – concludeva Tosolini – senza soldi, niente tutor. E senza tutor niente E-Portfolio e niente personalizzazione del processo di costruzione del proprio progetto di vita per la fascia di studenti maggiormente interessata al rischio dispersione.
In conclusione, ‘La Tecnica della Scuola’ segue con grande attenzione il tema dell’orientamento e le azioni del MIM al riguardo, proprio perché è interesse di tutti che la scuola come nostro bene comune diventi sempre più capace di rispondere alle sfide educative del nostro tempo.
Ed è proprio per questo che ci permettiamo di mettere in risalto le contraddizioni esistenti tra i progetti ampiamente dichiarati e annunciati, addirittura indicati come prioritari, e la concreta e reale loro attuazione.
Per questo, nel caso dell’orientamento degli studenti continuiamo a pensare che in sostanza si sia perso un anno.
La dottoressa Palumbo scrive che è in avvio un monitoraggio valutativo degli esiti del primo anno di attività dei docenti tutor: francamente, ne siamo felici e siamo prontissimi a pubblicarne e discuterne i risultati. Nel frattempo ripetiamo le due domande chiave (in ordine a orientamento e dispersione scolastica):
Se tutto ciò avvenisse per l’avvio dell’anno scolastico 2024/25 (ovvero entro il 1° settembre 2024) “La Tecnica della Scuola” sarà la prima a riconoscere il merito al Ministero dell’Istruzione per aver dato corso a quanto il MIM stesso chiede e prevede con il DM n. 328 del 22 dicembre 2022, ovvero le linee guida sull’orientamento.
In caso contrario, però, permetteteci di ribadire quanto già scritto: sulla lotta agli abbandoni scolastici “in Italia s’attende il cambio di passo: i fondi Pnrr sinora hanno inciso poco”. Peccato davvero, perché “le risorse umane ci sono, almeno per un biennio pure quelle finanziare: l’occasione per avvicinarsi al 10% di abbandoni, imposto più volte dall’Ocse, è troppo ghiotta per lasciarsela scappare”.
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