Sulla dispersione scolastica in Sicilia i dati continuano a essere preoccupanti. Un quadro chiaro è emerso dall’ultimo monitoraggio della commissione antimafia della regione, presieduta da Claudio Fava. Come sottolinea ‘Repubblica’ In un anno sono state denunciate 280 persone per “inadempienza all’obbligo di istruzione dei minori”. Di questi, 81 alunni che non hanno più frequentato la scuola, sono a Vittoria, nel ragusano. Il fenomeno della dispersione scolastica vede la Sicilia in testa davanti a tutte le altre regioni d’Italia. In certi contesti l’assenza di un’alternativa sociale vede i ragazzini avvicinarsi alle organizzazioni criminali.
A Catania si è passati a mosse concrete e probabilmente risolutive. Grazie a un osservatorio per i minori a rischio con l’impegno di magistratura, Comune, scuola e organismi che si occupano dei giovani, si è arrivati a 550 segnalazioni di minori non frequentanti la scuola. Secondo Roberto Di Bella, presidente del tribunale per i minorenni di Catania, c’è uno strumento nuovo che potrebbe segnare la svolta: un protocollo con l’Inps per togliere il reddito di cittadinanza ai genitori che non mandano i figli a scuola. Operazione approvata dal ministero dell’interno. Già partite le prime 38 segnalazioni all’Inps.
Dal quadro che fa il giudice Di Bella a ‘Repubblica’ emerge il forte disagio sociale in cui vivono i ragazzini che lasciano troppo presto la scuola. Ci sono gli spacciatori a 12 anni, le baby gang, o i minori che entrano a far parte delle organizzazioni criminali. Ci sono 51 ragazzini della scuola secondaria di primo grado e 30 della primaria fra gli 81 alunni lontani dalle classi. Tra questi anche 23 stranieri. Spesso i genitori sono disoccupati, tra loro anche braccianti agricoli o operatori ecologici. In alcuni contesti, nelle campagne del ragusano, molti bambini non possedevano nemmeno un computer. C’è voluto l’impegno delle associazioni e delle scuole per far pervenire loro un pc o un tablet.
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