La Sicilia si conferma la Regione italiana con il numero di abbandoni scolastici più alto. Si tratta del 19,4% della popolazione compresa tra i 18 e i 24 anni, ragazzi che hanno lasciato la scuola senza la possibilità di accesso a corsi di formazione o università. Come riporta ‘La Repubblica’, a seguire ci sono la Campania con il 17,3% e la Calabria con il 16,6%. Una differenza anche di genere quella che esiste in Sicilia, i ragazzi che lasciano la scuola superano di gran lungo le ragazze, 23,4% contro 15,1%. Altri dati che emergono sono quelli relativi ai minori che non svolgono attività legate all’istruzione (7,4%).
Eppure i dati, come conferma il direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale Stefano Suraniti al quotidiano, sono in miglioramento. Nel raffronto con il 2020 e il 2019 si nota una diminuzione del 3% degli abbandoni (variazione significativa soprattutto per le studentesse). La dispersione scolastica si lega strettamente alla povertà educativa. Ben 88.833 sono le persone che non possono affrontare spese impreviste superiori alle 800 euro e gli indici di povertà regionale e delle famiglie (22,1% e 17,7%) fanno emergere chiaramente il legame. Alla base ci sarebbero anche altri motivi però. L’accesso a numero chiuso ai corsi di laurea secondo alcuni, è un deterrente. Così come può influire il fatto che la Sicilia è la prima in classifica per l’assenza di copertura delle borse di studio e dei posti letto, rispetto agli idonei.
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