I lettori ci scrivono

Dispersione scolastica: signor ministro approfondisca…poi decida

Il ministro Marco Bussetti ha dichiarato guerra alla dispersione scolastica: l’orientamento, il tempo pieno, il sostegno sono le sue armi.

Una battaglia perduta: il problema “mortalità scolastica” è stato banalizzato.

Le scelte organizzative, la progettazione formativa/educativa/dell’insegnamento, la didattica … sono state messe nel dimenticatoio.

Non è stata data alcuna rilevanza al rapporto educativo che è dialogico; non è unidirezionale e intransitivo come l’iniziativa ministeriale sottende.

Non sono state ricercate le origini degli abbandoni e, tra queste, la divergenza tra l’immagine di realtà veicolata dalla scuola e il sentire degli studenti: la scuola è rimasta ancorata al passato.

I giovani vivono nel presente.

Il legislatore è intervenuto più volte rimodellando il servizio scolastico per adeguarlo all’imprevedibilità del mondo contemporaneo: tutte le innovazioni normative sono state eluse; la conservazione dell’esistente, il corporativismo, il disinteresse, l’insensibilità per le dinamiche socio-culturali sono da porre all’origine dell’insubordinazione.

Si è bypassato il rifiuto, dei dirigenti e dei docenti, di considerare le materie d’insegnamento “strumento e occasione per uno sviluppo unitario, ma articolato e ricco, di funzioni, conoscenze, capacità e orientamenti indispensabili alla maturazione di persone responsabili e in grado di compiere scelte”. 

Una disubbidienza che la legge 107/15 ha accettato, giustificato e rinforzato. “La buona scuola”, infatti, ha depennato l’orientamento educativo del sistema scolastico: da “Sistema educativo di istruzione e formazione” a “Sistema nazionale di istruzione e formazione”.   

Sono in campo due modelli di scuola contrapposti.

L’iniziativa ministeriale è schierata sul fronte della conservazione:

Finalità:                            

promuovere competenze  VS  trasmettere conoscenza

Atteggiamento atteso:      

responsabile VS  obbediente

Pensiero:                       

critico VS  convergente

Qualità principale:            

progettazione  Vs   memorizzazione

Gestione scuola:               

collegiale   Vs   parcellizzata

Didattica:                         

ascendente   Vs   discendente

Motivazione:                    

intrinseca (esiti lavoro)  Vs   estrinseca (voto)

Attività di classe:              

lavoro d’équipe  Vs   attività individuale

Enrico Maranzana

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