Arrivano buone notizie dal mondo accademico italiano, che per favorire lo svolgimento della didattica a distanza, e quindi garantire il diritto allo studio, sta promuovendo da tempo iniziative per supportare gli studenti universitari. L’ultima novità è quella partita dall’ateneo di Torino che distribuirà circa 30.000 dispositivi, che consentiranno di seguire le lezioni da remoto e che verranno assegnati agli studenti regolarmente iscritti, in ordine crescente fino ad un ISEE di 40.000 euro, secondo le normative del comodato d’uso temporaneo.
Inoltre, l’università di Torino distribuirà router, modem e facilitazioni per la connettività. Sono in molte le università italiane che stanno offrendo soluzioni analoghe a quella piemontese, per supportare il più possibile la continuità degli studi ai propri iscritti.
Dal nord al sud
L’Università di Padova rimborserà il 60% del costo per l’acquisto di un nuovo personal computer, oltre a dare un contributo per affitto e trasporto, presentando un ISEE fino a 50.000 euro.
A Milano le università stanno predisponendo la possibilità di assegnare 1300 computer entro fine novembre. L’ateneo di Parma mette a disposizione 540 computer, secondo una graduatoria e dei criteri, che partiranno anche in questo caso dall’ISEE (limite 13.000 euro). Roma Tre distribuirà 500 computer, con ISEE fino a 30.000 euro.
Le Università di Chieti e Pescara propongono rimborsi parziali, fino al 80%, per le spese sostenute dagli studenti per l’acquisto di computer e altri dispositivi per le lezioni in remoto, anche in questo caso previa presentazione della condizione economica. L’Università del Molise offre incentivi fino a 250 euro, per l’acquisto di dispositivi e connettività.
L’università di Sassari ha investito 11 milioni di euro, per poter garantire ai propri studenti in comodato d’uso gratuito computer, smartphone con scheda dati, schermi e tablet fino a un totale di mile euro a studente.
In Calabria, con reddito ISEE inferiore o uguale a 10.000 euro, gli iscritti all’ateneo di Reggio Calabria potranno avere gratuitamente modem e Sim card, che in base al reddito dello studente avranno un corrispondente numero di giga.
Digital divide
Se uno studio recente dell’Istat “Spazi in casa e disponibilità di computer per bambini e ragazzi” ci dice che nel periodo 2018-2019, il 33,8% delle famiglie non ha computer o tablet in casa, e solo per il 22,2% ogni componente ha a disposizione un pc o tablet, con parametri ancora più bassi nel sud d’Italia (41,6% delle famiglie è senza computer in casa) e solo il 14,1% ha a disposizione almeno un computer per ciascun componente, sembra, dati alla mano, che l’iniziativa degli atenei che già hanno preso provvedimenti, ai quali potrebbero aggiungersene altri, vada nella direzione di ridurre il digital divide, spina nel fianco in Italia, come dimostra il riferimento all’indagine appena citata.
Si allineano le scuole che, come da Decreto del Consiglio dei ministri del 27 ottobre scorso, potranno contare su 85 milioni stanziati per l’acquisto di dispositivi digitali e strumenti di connessione, anche in questo caso da distribuire in base a criteri legati al reddito, in comodato d’uso, privilegiando le regioni con maggiori necessità, tra cui Lombardia e Campania.