Il 5 settembre il Consiglio dei ministri ha approvato, su proposta del premier Romano Prodi e del ministro della Pubblica Istruzione Giuseppe Fioroni, un decreto-legge relativo a “disposizioni urgenti per assicurare l’ordinato avvio dell’anno scolastico 2007/2008”, che, tra l’altro, ripropone nella scuola primaria il “tempo pieno” con 40 ore settimanali, abolito dalla riforma del precedente Governo che distingueva tra ore di base, mensa e laboratori, con un provvedimento che – si legge in un comunicato di Palazzo Chigi – intende “superare, in particolare, lo stato di incertezza in cui si trova il settore in relazione a richieste provenienti dalle famiglie in materia di ‘tempo-scuola’ (con la reintroduzione di classi funzionanti a tempo pieno)”. Su questo argomento, peraltro, Fioroni pensa all’avvio di un piano triennale di programmazione con Regioni ed Enti locali.
Inoltre, verrà ripristinato il giudizio di ammissione agli esami di terza media. Per quanto concerne, invece, gli esami di Stato conclusivi dei percorsi di studio delle scuole di istruzione secondaria di II grado i candidati esterni non potranno più scegliere l’istituto dove effettuare le prove: infatti, dovranno presentare la domanda presso gli Uffici scolastici regionali, segnalando il Comune di residenza e la scuola prescelta, ma spetterà agli stessi Usr il compito di valutare in quale istituto far sostenere gli esami ai “privatisti” nel rispetto della quota del 50% di studenti interni ed esterni per ciascuna commissione di esame. Un ulteriore provvedimento contro i rischi dei cosiddetti “diplomifici”.
A proposito degli esami di maturità, da segnalare la decisione di aumentare di circa 40 milioni di euro la somma complessivamente stanziata per i compensi relativi ai commissari d’esame.
A proposito degli esami di maturità, da segnalare la decisione di aumentare di circa 40 milioni di euro la somma complessivamente stanziata per i compensi relativi ai commissari d’esame.
Il provvedimento normativo dà anche impulso alle sezioni-primavera rivolte a bambini di età compresa tra i due e i tre anni di età, che si qualificano come servizi socio-educativi integrativi dell’offerta di asili nido e di scuole dell’infanzia, rendendo disponibile il trasferimento al Ministero della Pubblica Istruzione della somma stanziata dal Ministero delle Politiche per Famiglia; il finanziamento complessivo a favore del progetto, previsto nell’Accordo firmato lo scorso 14 giugno in sede di Conferenza unificata Stato-Regioni-Autonomie locali, è di circa 30 milioni di euro (a carico di tre Ministeri: della Pubblica Istruzione, delle Politiche per la Famiglia e della Solidarietà Sociale).
Confermato un altro provvedimento già annunciato: dal corrente anno scolastico i supplenti nominati in sostituzione delle insegnanti in “interdizione” o “astensione obbligatoria” per maternità saranno a carico del Ministero dell’Economia e delle Finanze. Un bel risparmio per le già indebitate casse scolastiche.
Prevista, inoltre, la sanatoria delle multe comminate alle scuole dall’Ispettorato del lavoro per i ritardi, rispetto ai tempi indicati nella Finanziaria, della comunicazione ai Centri per l’impiego delle assunzioni di personale supplente.
In riferimento ai collaboratori scolastici assunti dalle graduatorie di istituto, viene precisato che una volta esaurite tali graduatorie la scuola potrà accedere direttamente alle liste dei Centri territoriali per l’impiego.
Il Consiglio dei Ministri ha anche stabilito, su proposta del ministro dell’Università e della Ricerca Fabio Mussi, disposizioni “in materia di concorsi per ricercatori universitari”: per tali concorsi, infatti, sarà assicurato il necessario finanziamento, rendendo disponibili per l’assunzione di ricercatori nell’anno in corso 20 milioni di euro per le Università e 7,5 milioni di euro per gli Enti di ricerca vigilati dallo stesso Miur.