La docente che ha urlato ai poliziotti “dovete morire” è stata licenziata.
L’Ufficio scolastico regionale del Piemonte ha concluso il procedimento disciplinare nei confronti di Lavinia Flavia Cassaro, 38 anni, la docente indagata per istigazione a delinquere, oltraggio a pubblico ufficiale e minacce, dopo la manifestazione antagonista del 22 febbraio scorso, contro un comizio di Casapound, quando a Torino c’erano stati anche scontri e feriti.
Un licenziamento a far data già dal 1 marzo, il giorno in cui venne sospesa a mezzo stipendio in attesa di giudizio
“Il licenziamento è una misura spropositata”
“È legittimo avanzare qualche dubbio sulla strenua ‘salvaguardia dei valori democratici della Repubblica’, visto che nel nostro Stato si permette al leader di CasaPound di rivendicare apertamente l’eredità del fascismo, mentre si spara con gli idranti su coloro che, in modo magari discutibile, difendono i valori dell’antifascismo – commenta Cosimo Scarinzi, coordinatore nazionale del Cub Scuola – La professoressa è stata processata in diretta tv, se la professoressa non fosse stata intercettata dai giornalisti, il caso Cassaro non sarebbe mai esistito. Dal punto di vista sindacale ci preoccupa che il provvedimento amministrativo si confonda con quello penale”.
“Il licenziamento è una misura spropositata”, continua Scarinzi che definisce “inconsistente” la contestazione mossa alla docente.
La CUB Scuola Università Ricerca continuerà a garantire la piena difesa di Lavinia Cassaro sia in sede legale che mediante l’azione sindacale.