I Disturbi del comportamento alimentare, Dca, coinvolgono oltre 55 milioni di persone nel mondo e solo in Italia si parla di oltre 3 milioni, circa il 5% della popolazione. Ad essere maggiormente coinvolti i giovanissimi: il 90% di chi soffre di Dca è di sesso femminile, il 59% dei casi ha tra i 13 e 25 anni di età, il 6% ha meno di 12 anni, gli under 14 sono il 20%, ma ci si ammala anche dagli 8 anni. Diminuisce la diffusione dei disturbi tra le adolescenti, ma cresce nella popolazione maschile junior. Inoltre, l’anoressia nervosa è rappresentata nel 42,3% dei casi, la bulimia nervosa nel 18,2% e il disturbo di binge eating nel 14,6%.
In Italia, solo nel 2023, i decessi per malattie legate ai disturbi dell’alimentazione sono stati 3.780 e sono ormai la prima causa di morte tra gli adolescenti dopo gli incidenti stradali. Ogni anno si intercettano sempre più casi nuovi: nel 2019 erano 680.569 e sono progressivamente cresciuti fino ad arrivare, nel 2023, a quota 1.680.456.
In questi giorni la Legge di Bilancio cancella i 25 milioni del Fondo per il contrasto ai Disturbi Alimentari, istituito dal governo Draghi per il biennio 2023-24 con lo scopo di rinforzare la rete degli ambulatori multidisciplinari dedicati al trattamento dei Dca. La rete è attualmente costituita da 126 strutture censite nel 2023 dall’Istituto Superiore di Sanità: 63 si trovano nelle regioni del Nord, 23 al Centro e 40 sono tra il Sud e le isole. Negli ambulatori lavorano 1491 professionisti, di cui 780 assunti proprio utilizzando il Fondo; si tratta di psicologi, psichiatri e neuropsichiatri infantili, infermieri, dietisti e nutrizionisti, educatori professionali, medici specialisti in nutrizione clinica, internisti o pediatri più altri specialisti tra tecnici della riabilitazione psichiatrica, assistenti sociali, fisioterapisti e operatori della riabilitazione motoria.
Le famiglie dei più giovani, le scuole che intendono promuovere percorsi formativi sul tema dei Dca possono utilizzare la piattaforma messa in rete dall’Istituto Superiore di Sanità, al link https://piattaformadisturbialimentari.iss.it/, dove vi è la mappatura di tutti i centri, pubblici e privati, che attualmente servono da punto di riferimento nel territorio nazionale.
Dal lunedì a venerdì, dalle 9 alle 21, il numero verde nazionale 800.180.969 risponde alle sempre più numerose richieste di aiuto, grazie al supporto di psicologi e nutrizionisti. Il 47% delle chiamate arriva da parte dei genitori, il 44% dagli interessati, nel 9% dei casi sono amici e partner a cercare conforto e a richiedere il primo accesso virtuale all’offerta di cura.
Nell’Unione Europea, l’educazione alimentare è obbligatoria per le scuole primarie o secondarie in 18 paesi, ma non in Italia.
Dal 2020 esiste il programma Scuola&Cibo, https://scuolaecibo.it/, promosso dal Ministero dell’Istruzione, che fornisce numerose risorse ai docenti di ogni ordine e grado di scuola, per cercare di garantire la sostenibilità e il benessere alimentare fornendo materiali di formazione e per l’autoformazione. L’educazione alimentare è attualmente presente in numerosi percorsi rivolti a studenti e studentesse nell’ambito dell’educazione civica. Altre azioni preventive in corso a livello nazionale sono quelle che riguardano il monitoraggio delle mense e la promozione dell’offerta alimentare scolastica a chilometro zero.
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