Gent.me lettrici, cari lettori
In un mondo lavorativo sempre più confuso, una cosa è ormai certa: i giovani avranno sempre meno voglia di dedicarsi all’insegnamento.
E in gran parte sono pure da capire.
Vi pare normale secondo voi studiare, laurearsi e poi intraprendere la tortuosa via per il superamento di un concorso a cattedre, tra accumulo Cfu e simili amenità?
Ovviamente sempre che il concorso si faccia.
E tutto questo per cosa?
Fare un lavoro che, se va bene, pone alla mercé di comportamenti irrispettosi da parte di alunni purtroppo orfani da molti anni di una buona educazione familiare, se non addirittura beccarsi pugnalate o colpi di pistola in classe… ovviamente tutto ripreso dal cellulare di turno sempre pronto all’uso con video prontamente diffusi nella giungla dei social!
Secondo voi, care colleghe, cari colleghi, un giovane d’oggi sarebbe invogliato a una tale via crucis?
L’attuale Ministro, a onor del vero, sta facendo qualcosa per ridare una dignità sociale alla funzione docente ma temo non possa bastare.
Dovremmo tornare alle famiglie di una volta dove i genitori avevano ruoli ben definiti e anche più tempo da dedicare ai pargoli, quando ai papà bastava uno sguardo per mettere un figlio in riga, non certamente gli instancabili lavoratori dei nostri tempi, troppo spesso distratti da social (si! loro per primi dipendenti da tali pratiche!), o da qualsiasi altra cosa che li tenga lontani dalle incombenze educative.
Basterebbe tornare a un villaggio più umano che davvero ponga al centro le famiglie come prime agenzie educative.
Un’utopia vista la condizione attuale, temo senza ritorno, impostaci da una società fondata unicamente sui consumi e sull’incremento senza limiti dell’economia.
E vogliamo parlare degli stipendi?
Secondo voi un giovane di oggi che vuole viaggiare già dai 18 anni se non prima e divertirsi senza limiti potrebbe mai essere allettato da 1.400/1.500€ al mese?
E qui, spiace dirlo, il Ministro sta seguendo la falsa riga del passato, fatto di contratti rinnovati con notevole ritardo e aumenti di stipendio fantasma con livelli europei palesemente ancora molto lontani.
A gennaio il Ministro disse di aver elargito ben 100 € LORDI…pari a una settantina di euro veri, peccato che nel contempo abbiano concesso a molte regioni e comuni di innalzare sensibilmente le ritenute sugli stipendi… risultato: zero euro in più in busta paga.
Poi la notizia di un ulteriore aumento di… (udite udite!) ben 20 € ma una tantum e solo per 13 mensilità con arretrati (gennaio/giugno) che in media ammontano a un totale di 100/150€! Venti euro che vanno ad aggiungersi ai 70/80 mai visti di dicembre per i motivi di cui sopra con i Tg pronti a mettere tra le notizie principali questo “considerevole aumento stipendiale per i docenti…”.
La notizia da dare era “dati 120 € circa ai docenti ovviamente lordi da cui sottrarre gli incrementi in busta paga delle ritenute regionali/comunali.”
Ancora una volta un’offesa alla nostra dignità professionale. A questo punto meglio non pretendere più nulla dal governo attuale e da quelli che verranno…
Mi viene in mente il titolo di un vecchio avanspettacolo in cui protagonista era una squattrinata compagnia teatrale: ”Bambole non c’è una lira!”.
Dino Bocchetti
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