Per classi di concorso si intendono dei codici utilizzati per avere una classificazione uniformata delle materie di insegnamento e dei relativi titoli di studio di accesso. Avere un titolo che permette l’accesso ad una classe di concorso, dunque, significa poter insegnare quella materia. Le classi di concorso variano in base al grado dell’istituto in cui si può insegnare: ad esempio un laureato in matematica può insegnare matematica e scienze nella scuola secondaria di I grado e la stessa materia nella scuola secondaria di II grado, ma solo in determinati istituti e determinate classe del quinquennio. Ovviamente le due classi di concorso avranno due codici distinti.
Le classi di concorso sono determinanti per l’accesso ai concorsi indetti dal MI e per l’inserimento e l’aggiornamento delle graduatorie nonché per l’invio e la classificazione della domanda di messa disposizione
La principale norma di riferimento che consente di verificare a quali classi di concorso si può accedere con il proprio titolo di studio è costituito dal D.P.R. n.19 del 2016, il Regolamento recante disposizioni per la razionalizzazione ed accorpamento delle classi di concorso a cattedre e a posti di insegnamento, a norma dell’articolo 64, comma 4, lettera a), del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133. Pubblicato sulla G.U. n. 43 del 22/2/2016
Esso, di fatto, ha sostituito il vecchio D.M. n.39/98 in vista dell’indizione delle procedure concorsuali ordinarie del 2016.
Si tratta di un fondamentale documento che consente di verificare l’accesso alle classi di concorso sia che si sia in possesso di una laurea “vecchio ordinamento” così come già previsto dal D.M. 39/98, sia che si sia in possesso di laurea magistrale o a ciclo unico, secondo quanto stabilito dalla riforma degli ordinamenti accademici.
Il documento è corredato di tre allegati:
Il primo, la “Tabella A,” è relativo alla “nuove classi di concorso: denominazione, titoli di accesso insegnamenti relativi. Una tabella sinottica, di facile lettura, consente il confronto fra i titoli di accesso previsti dal previgente DM 39/98 (vecchio ordinamento), i titoli previsti dal D.M. 22/2015 (lauree specialiste ed integrazione titoli vecchio ordinamento) e i titoli di accesso lauree magistrali previsti dal dal D.M. 270/04 (diplomi accademici di II livello);
Il secondo , la “tabella B” , è relativo alle “nuove classi di concorso: denominazione, titoli di accesso insegnamenti relativi cui si accede con il diploma di istruzione secondaria di II grado o di istruzione secondaria superiore per gli insegnamenti relativi alle attività tecnico pratiche.
Il terzo, infine, denominato “tabella A1” si riferisce all’omogeneità degli esami previsti nei piani di studio dei titoli di vecchio ordinamento per l’accesso alle classi di concorso limitatamente ai titoli previsti dalla “tabella A “nella colonna dei titoli previsti dal D.M. 99/1998.
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