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Diversamente abile, handicappato, affetto da: nel glossario dell’inclusione i termini da evitare per indicare gli alunni con disabilità

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In ambito scolastico, ma non solo, c’è spesso la tendenza ad utilizzare termini impropri per indicare alunni e persone con disabilità.

Per fare ordine su questo aspetto, l’USR Piemonte ha trasmesso il Glossario “Di’ la cosa giusta! – Le parole per l’inclusione”, uno strumento di riferimento per la terminologia e le espressioni più adeguate e corrette in ambito scolastico (riguardanti la disabilità, ma non solo).

Si tratta di un documento che nasce dall’esigenza di fornire uno strumento semplice e immediato per la consultazione, utile sia per la corretta redazione di documenti e relazioni sia, soprattutto, per garantire una comunicazione efficace e precisa, che ponga le basi per un’autentica inclusione.

Termini da evitare

Dopo un glossario in cui sono riportate le principali e corrette locuzioni che devono essere utilizzate (alunno con disabilità, cieco/non vedente/ipovedente, con disturbo dello spettro autistico, con BES, DSA, ADHD…) e prima di elencare le abbreviazioni più comuni, l’USR Piemonte riporta anche i termini ormai desueti che bisogna evitare di utilizzare.

Si tratta di:

  • Affetto da/colpito da/vittima di/soffre di
  • Costretto su una sedia a rotelle/ ridotto su una sedia a rotelle
  • Diversamente abile/diversabile
  • Grave/moderato/lieve
  • Handicappato/portatore di handicap
  • Invalido/inabile
  • Sordo/sordomuto
  • Vegetale/incosciente

IL GLOSSARIO