Lo scorso dicembre il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, come d’altronde aveva più volte preannunciato, ha inviato alle scuole una circolare sul divieto di usare il cellulare in classe nonostante la materia sia regolata dai regolamenti di istituto da anni. Il documento, infatti, ribadisce quanto già vigente, senza aggiungere obblighi o divieti.
Fin da subito sono sorti dubbi sull’applicazione della circolare: bisogna requisire i cellulari? Se sì, come? In una scuola di Ferrara, l’istituto professionale Luigi Einaudi, come riporta La Repubblica, dal rientro dalle vacanze natalizie è partito un progetto che probabilmente sarà replicato anche altrove dal nome “Smartphone al muro”, attualmente in fase di sperimentazione, che per ora sta coinvolgendo solo due classi prime superiori per poi, in futuro, estendersi all’intera scuola e ad altri istituti della città.
Due classi in competizione
Cosa prevede l’iniziativa? Gli studenti delle classi coinvolte sono chiamati a riporre i propri dispositivi elettronici in una sacca, una sorta di organizer affisso al muro delle aule e del laboratorio di informatica, con varie tasche numerate, una per ogni alunno. Le due classi dovranno poi sfidarsi redigendo una sorta di regolamento sull’impiego dei telefoni a scuola. La classe vincitrice sarà premiata con un’uscita didattica o una giornata di attività a propria scelta.
“La condivisione con le famiglie è stato il fattore principale che ci ha permesso di strutturare e partire col progetto e di assicurare la scuola da eventuali danni o smarrimenti dei device” ha spiegato una docente alla Nuova Ferrara. “Tutto è pronto – ha aggiunto la dirigente dell’istituto Marianna Fornasiero – per mettere in pratica ciò che il ministro Valditara ha ricordato nell’ultima circolare”. Il progetto, hanno detto i docenti, è nato dai ragazzi ed è stato pensato insieme a loro.