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Divieto di fumo: gli studenti sono d’accordo

Il disegno di legge in discussione al Senato, cui abbiamo fatto riferimento in un precedente articolo e che prevede di vietare il fumo anche nei cortili delle scuole sta riscuotendo molti consensi fra gli studenti universitari e delle scuole superiori.
Lo rende noto Universinet.it che ha promosso in queste ore un sondaggio on line al quale hanno risposto poco meno di 4mila studenti.
Il 97% degli studenti si è detto favorevole a estendere ai cortili il divieto di fumo nelle scuole dell’infanzia, nelle primarie e nelle medie; per le superioril’opinione cambia un po’: è a favore il 77%, è contrario il restante 23%.
La percentuale scende ancora quando ci si riferisce all’università: favorevoli i 65%, contrari il 35%.
E’ curioso poi il fatto che anche gli studenti fumatori si dichiarano favorevoli e, interpellati sulle motivazioni, rispondono così: se non fumano i miei amici e le mie amiche non fumerei neppure io durante la ricreazione (33% ), perchè sarebbe un aiuto a smettere (25%), perchè non è giusto che i ragazzi più giovani vedano i professori che fumano (24%); il 13% dice di approvare il divieto di fumo nei cortili “per puzzare di meno quando rientro in classe dopo aver fumato”.
Intanto il dibattito sul disegno di legge si è interrotto in questi giorni, per fare spazio ad altri provvedimenti fermi a loro volta da tempo.
Maggioranza e opposizione sono comunque d’accordo per introdurre misure restrittive rivolte proprio ai più giovani.
Infatti, secondo un’indagine conoscitiva svolta nel 2005 dalla commissione Igiene e Sanità del Senato, in Italia fumano il 32,6 per cento dei ragazzi e il 20,7 per cento delle ragazze tra i quindici e i ventiquattro anni. Inoltre, l’età in cui si comincia a fumare è molto bassa: tredici anni in media, con una allarmante precocità nelle adolescenti: 7 su 10 accendono la prima sigaretta già a 12 anni.
La scuola rappresenta quindi il luogo principale per promuovere iniziative di prevenzione; l’esempio degli adulti e il contesto quotidiano rappresentano le modalità più adeguate per ridurre l’abitudine al fumo.

Reginaldo Palermo

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