Il tema dell’interreligiosità e della multietnicità interessa le aree dell’attuale India e del Sud Est Asiatico da millenni; gli avvenimenti storici del secolo scorso, ove si sono dati guerra bengalesi, pakistani ed indù in merito ai territori da porre sotto il proprio controllo amministrative perseguivano la medesima ratio religiosa. Le donne di fede islamica, per intendersi, necessitano, in obbedienza alle norme della Shari’a, di indossare il velo a copertura dei capelli: le studentesse, scese in piazza pochi giorni fa nella regione di Karnataka reclamano tale diritto che, a loro parere, costituisce prova di dignità nei confronti di Dio. Numerosi, a seguito del divieto posto nei confronti dell’hijab, gli scontri che hanno interessato la regione, specie dinanzi ai plessi scolastici di maggiori dimensioni dove hanno avuto luogo le maggiori proteste e dimostrazioni. Per motivi di sicurezza pubblica, tutte le scuole di ogni ordine e grado saranno chiuse per i prossimi giorni al fine di scongiurare altre tensioni e dissapori con le minoranze etniche che costellano la regione.
Data la pericolosa presenza di manifestazioni di studenti e studentesse degenerate di frequente con scontri con le forze di sicurezza locali, le autorità locali hanno chiesto al più presto un incontro diplomatico con le parti in causa, tentando di mediare. L’intervento delle autorità federali indiane è risultato necessario per placare agli animi e mettere da parte i dissapori di natura religiosa e etnica che imperversano nella regione di Karnataka. La polizia locale ha spesso risposto con lacrimogeni: per ora si contano solo alcune decine di feriti non gravi, trasportati e medicati negli ospedali della zona. Le scuole resteranno chiuse per i prossimi giorni al fine di ovviare nuove manifestazioni, assembramenti che possano degenerare in violenza e creare danni anche alle strutture.
Le dimostranze non stanno, al momento, interessando le aree a maggioranza islamica dello stato federale indiano, ma stanno prendendo piede anche nelle maggiori città indiane, rischiando di generare blocchi ed ulteriori tensioni tra le etnie presenti. Il governatore Basavaraj Bommai, riporta ANSA, si trova a Delhi per incontrare vari ministri federali; ha richiesto attraverso un tweet agli studenti, agli insegnanti e ai dirigenti scolastici di mantenere pace e armonia. “Abbiamo deciso il codice di abbigliamento nel rispetto della Costituzione e della legge sull’educazione del nostro Stato”, ha aggiunto. Ha fatto inoltre presente che “anche noi stiamo attendendo la sentenza dell’Alta corte chiamata a decidere sul ricorso delle sei studentesse che per prime hanno rifiutato la richiesta di togliere il velo”.
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