Per la vicenda del DL 104 potrebbe esserci una via d’uscita.
Nelle ultime ore le due parti contrapposte (Governo e Presidente dalla Commissione Cultura della Camera Giancarlo Galan) si sono presa una “pausa di riflessione” per capire se si riesce a ricomporre lo strappo che si è consumato in Commissione il 25 ottobre.
Nel concreto lunedì 28, prima che inizino i lavori dell’aula, la Commissione sarà nuovamente riunita (forse alle ore 11).
A quel punto il Governo potrebbe ammorbidire la propria posizione sulla questione della copertura finanziaria e in tale caso Galan potrebbe decidere di ritirare il proprio emendamento.
In mancanza di un “passo indietro” del Governo, Galan potrebbe invece riproporre la propria proposta di modifica chiedendo che su di essa la Commissione si esprima con il voto (in effetti l’emendamento Galan 5.28 non è ancora stato messo ai voti).
Il voto contrario della Commissione, però, è scontato e questo vorrebbe dire che Galan sarebbe costretto a dimettersi non solo da relatore ma anche da presidente della Commissione stessa.
Intanto sempre nella mattinata del 28, alle ore 12, scadranno i termini per la presentazione degli emendamenti da proporre per il dibattito in aula.
Il M5S ne ha già pronti almeno un centinaio e questo dato rappresenta un problema altrettanto serio, perché i tempi sono molto stretti e ben difficilmente l’aula potrà esaminarli tutti. Motivo in più perché il Governo decida di presentare un maxi-emendamento ponendo la questione di fiducia.