La bozza di decreto relativa alla fine dell’anno scolastico e agli Esami di Stato, in via di emanazione attraverso il Consiglio dei ministri come ulteriore risposta del Governo al contagio da Coronavirus, sta creando diverse contrarietà. Non solo a livello sindacale. Sabato 4 aprile l’on. Flora Frate, ex grillina della Commissione Cultura della Camera ed oggi confluita nel Gruppo Misto, punta il dito su cui ha ispirato quel documento, che se approvato, in virtù del periodo di emergenza, imporrebbe la didattica distanza (oggi facoltativa), azzererebbe i poteri del Cspi e muterebbe importanti norme, come l’indebolimento delle prerogative degli organi collegiali della scuola, senza il confronto con i rappresentanti dei lavoratori.
“I pieni poteri che invocava Matteo Salvini hanno fatto gola a qualcun altro, che li vorrebbe per sè. O almeno questa sembra l’intenzione”, sostiene Flora Frate.
Poi, la parlamentare napoletana argomenta il suo pensiero: “Non so quanto alcune fonti siano attendibili (auspico una repentina smentita), ma certe notizie sono pericolose e vanno, sempre e comunque, condannate senza un attimo di esitazione. La scuola ha bisogno di dialogo, concertazione, confronto e rispetto e non di protagonisti solitari. Ogni altra ipotesi rappresenterebbe una deriva pericolosa, da scongiurare con ogni mezzo”.
Flora Frate confida, a questo punto, in un intervento “riparatore” del capo del Governo. Anzi, sembra esserne certa. “So che il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte non avallerebbe mai nessuna scelta che possa discostarsi dai solidi valori della democrazia e della collegialità delle decisioni“.
A questo punto, resta solo da vedere il testo definitivo del decreto legge che verrà approvato per gestire questo complicato fine anno scolastico e per svolgere gli scrutini e gli Esami di Stato. Si scosterà dalle bozze che sono circolate in questi ultimi giorni? Per saperlo, bisognerà attendere solo poche ore.
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