L’iter per la conversione in legge del decreto 137 entra nel vivo. E la contestazione si fa sempre più massiccia: mentre i sindacati sembrano convergere verso lo sciopero generale (probabilmente il 31 ottobre, quando però i ‘giochi’ saranno fatti), lunedì 6 ottobre, in corrispondenza della ripresa a Montecitorio della discussione sugli emendamenti al dl, sulla piazza si terrà un sit-in di protesta per chiederne il ritiro: ad organizzare la contestazione ‘Salva la scuola’ saranno i coordinamenti, in prevalenza romani, di insegnanti, genitori, personale non docente, studenti, movimenti, associazioni ed il Partito democratico del Lazio.
Il sit-in prenderà il via alle 14, un’ora prima della ripresa in aula dell’esame del provvedimento: che secondo alcuni rappresentanti dell’opposizione è destinato al voto di fiducia. La conferma è arrivata da esponenti della maggioranza e anche dall’ufficio di presidenza della commissione che ha già organizzato i lavori della settimana proprio sulla base della ipotesi del ricorso al voto dell’aula di Montecitorio.
Intanto, anche le associazioni dei consumatori si scagliano contro la conversione in legge del dl: a farlo con maggiore convinzione è il Codacons, che rivolgendosi ai politici chiamati a votarla adotta delle modalità decisamente originali le modalità per convincerli. Prima l’associazione chiede “uno scatto d’orgoglio”, poi minaccia che se il decreto verrà approvato “pubblicherà i nomi dei parlamentari che permetteranno che il decreto Gelmini diventi legge”. Per rendere ancora più eclatante la protesta contro il decreto il Codacons invierà al Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ben 90 mila cartoline: “tante quanti i tagli degli insegnati” la scritta-invito “Presidente ascolta il popolo”.
“La scuola in Italia – spiega Francesco Tanasi, Segretario nazionale Codacons e promotore del Movimento ‘Salvare la scuola italiana’ – riveste un ruolo fondamentale nell’educazione di bambini e ragazzi, quindi, una riforma che riduce il potere e le forze della scuola, non può che essere azzardata e pericolosa”.
Quello del Codacons è un appello che se non raccolto produrrebbe un “declino inevitabile” della scuola “e per questo chiediamo – continua Tanasi – l’intervento di tutti i cittadini e dei parlamentari affinché venga impedito che il decreto diventi legge. Pertanto lanciamo un appello a tutti i parlamentari a non votare il decreto Gelmini al fine di evitare danni strutturali alla scuola e di mandare a casa migliaia di insegnanti. I parlamentari di maggioranza e opposizione – ha specificato il Segretario Codacons – dovrebbero trovarsi sulla stessa linea opponendosi ad un provvedimento che produrrebbe notevoli danni sociali”.
Quello del Codacons è un appello che se non raccolto produrrebbe un “declino inevitabile” della scuola “e per questo chiediamo – continua Tanasi – l’intervento di tutti i cittadini e dei parlamentari affinché venga impedito che il decreto diventi legge. Pertanto lanciamo un appello a tutti i parlamentari a non votare il decreto Gelmini al fine di evitare danni strutturali alla scuola e di mandare a casa migliaia di insegnanti. I parlamentari di maggioranza e opposizione – ha specificato il Segretario Codacons – dovrebbero trovarsi sulla stessa linea opponendosi ad un provvedimento che produrrebbe notevoli danni sociali”.