Dl scuola: la politica fa l’acquaiola

Inizia coi elogi favorevoli al governo il ministro per i Rapporti con il parlamento e per il Coordinamento delle attività, Dario Franceschini: ”Quelle approvate oggi sono misure fondamentali per far ripartire la scuola e l’università italiana e per alleggerire la spesa delle famiglie”.. ”Dopo anni di tagli si restituisce finalmente centralità alla formazione e alla ricerca attraverso una serie organica di interventi sul personale, sui libri testo, sul welfare studentesco, sul diritto allo studio, sull’edilizia scolastica. Il piano triennale di assunzioni e stabilizzazioni, che riguarderà 69mila docenti, 16mila personale Ata e 26mila insegnanti di sostegno era fortemente atteso e avrà effetti immediati e benefici sulla qualità dell’offerta formativa. Da sottolineare la grande novità sui libri di testo, che determinerà una riduzione significativa del capitolo istruzione dal bilancio delle famiglie, l”allineamento della durata dei permessi di soggiorno degli studenti stranieri al loro percorso formativo e le norme sull’ingresso gratuito degli insegnanti nei musei come parte del loro aggiornamento e della loro formazione culturale. Quelle di oggi – conclude Franceschini – sono misure urgenti e concrete che dimostrano la volontà del governo di tornare ad investire sul futuro del paese”.
Dello stesso avviso la deputata del Pd, Marina Sereni, vice presidente della Camera dei deputati: ”Dopo la Cultura, la Scuola! Lo scrivo con la maiuscola perchè Cultura e Scuola sono il passato, il presente e soprattutto il futuro dell’Italia. Questi, per il Partito Democratico, sono i pilastri sui quali poggiamo la nostra idea di Paese”.
”Dopo anni di tagli – aggiunge Sereni – con il provvedimento approvato oggi dal Consiglio dei Ministri si compie un’inversione di tendenza importante: diritto allo studio, valorizzazione del merito, pari opportunità di partenza, riconoscimento degli insegnanti sono soltanto alcuni degli elementi che risaltano a un veloce sguardo sul decreto voluto dal ministro Carrozza. Come annunciato dal premier Letta, pur nella carenza di risorse, investiamo sulla Cultura e la Scuola. Una ottima ragione per scongiurare fibrillazioni politiche e instabilità”.
Di parere diverso Sel, il partito di Niki Vendola, che parla attraverso le parole della responsabile nazionale del settore scuola, Mariateresa Di Riso: ”Mentre ci accingiamo ad analizzare nel dettaglio i provvedimenti contenuti nel decreto e le relative coperture finanziarie, ci risulta difficile condividere le entusiastiche dichiarazioni di queste ultime ore: ‘si torna ad investire sulla scuola’ (Letta) o ‘finalmente la scuola è al centro della politica nazionale’ (Carrozza)”..
”Il decreto infatti – prosegue l’esponente di Sel – interviene a poche ore dall’avvio del nuovo anno, con la solita logica emergenziale, per cercare di arginare le urgenze (costi insostenibili per le famiglie, inagibilità degli edifici scolastici, inadeguatezza dei laboratori e delle reti etc) con stanziamenti di gran lunga insufficienti rispetto alle reali esigenze della popolazione studentesca, ma più adeguati forse alla propaganda mediatica, come l’eliminazione del bonus maturità nei test d’ingresso o l’accesso gratuito per i docenti ai musei statali”.
”Non capiamo davvero dove siano gli investimenti a sostituzione dei consueti tagli, se per le borse di studio ad esempio sono stanziati 100ml di euro, praticamente la stessa cifra dello scorso anno (cioè circa un decimo di quanto stanziato in Francia e un settimo rispetto alla Germania), non capiamo davvero in che modo la scuola sia tornata al centro del dibattito se non si affronta nessuno dei nodi cruciali: una riforma della didattica, la formazione e l’aggiornamento dei docenti, l’innalzamento dell’obbligo scolastico, gli stage, il rapporto tra scuola e mondo del lavoro, la formazione continua, la lotta alla dispersione, la valutazione di sistema”. ”Su quest’ultimo tema, anzichè rivedere i parametri del tutto inadeguati utilizzati dall’Anvur per valutare la qualità della ricerca, si attribuisce una quota premiale del fondo ordinario agli enti di ricerca sulla base dei risultati stessi. Per investire nel futuro del Paese e riportare la centralità della scuola nella vita politica ed istituzionale, serve molto di più che le accise dagli alcolici”.
Per il Pdl interviene Elena Centemero, responsabile nazionale Scuola del partito berlusconiano, che mugugna: ok ma restano criticità come l’utilizzo del denaro pubblico per salvare gli inidonei: ”Pur trattandosi per lo più di misure circoscritte, il Dl Scuola presenta aspetti apprezzabili e recepisce molte delle proposte che il Popolo della Libertà ha sottoposto alla Ministra Carrozza nei giorni scorsi. E’ stata accolta la nostra richiesta di vedere realizzate le attività di orientamento oltre che dalle scuole, anche dalle realtà del mondo del lavoro, con il coinvolgimento delle Agenzie per il lavoro e delle Camere di Commercio, il completamento dell’Anagrafe degli studenti, condizione necessaria per l’accesso ai fondi europei, nuovi ITS per un sempre più stretto collegamento tra scuola e mondo del lavoro nell’ottica del l’occupabilità. Punto quest’ultimo che riteniamo centrale per una scuola che ponga al centro gli studenti, la loro formazione e l’inclusione sociale”.. ”Bene anche il piano di assunzione pluriennale del personale docente e non docente, una riedizione del piano triennale 2011-2013 della Ministra Gelmini. Dobbiamo però iniziare a pensare anche a come permettere ai tanti giovani bravi e preparati dei TFA di entrare a pieno titolo nelle nostre scuole. Mentre critica resta la questione dei cosiddetti docenti inidonei per quanto concerne l’utilizzo del denaro pubblico, pur nel rispetto delle condizioni delle persone: 100 milioni di euro e l’ennesima penalizzazione di tanti giovani precari. Purtroppo si continuano a mantenere vecchi schemi”.
Nella ridda delle dichiarazioni non poteva mancare l’ex ministra all’istruzione e vicecapogruppo vicario Pdl alla Camera, Maria Stella Gelmini, per la quale il provvedimento contiene luci e ombre:
”Il Pdl condivide la decisione assunta dal Governo Letta e in particolare dal Ministro Carrozza di accompagnare l’avvio dell’anno scolastico con misure che, ancorchè circoscritte, agevolino il funzionamento della scuola italiana. Condividiamo, in particolare, lo sforzo di individuare risorse per garantire una adeguata presenza di insegnanti di sostegno, pur ravvisando la necessità di vigilare su una corretta definizione del fabbisogno onde evitare spiacevoli situazioni in passato già verificatesi”.
”Come ha sottolineato l’onorevole Centemero esprimiamo soddisfazione per il recepimento delle nostre proposte in materia di orientamento, Anagrafe scolastica e Istituti tecnici superiori. Avanziamo una motivata contrarietà rispetto alla proposta di abrogare la norma della Spending review del Governo Monti che porterebbe ad impiegare nel settore amministrativo i c.d. Docenti inidonei determinando cosi’ un impiego comunque proficuo di risorse umane. Cancellare la norma Monti al contrario configura uno spreco di denaro pubblico non accettabile di 100 milioni di euro e l’ennesima penalizzazione di tanti giovani precari. Lasciare del tutto improduttive 3500 persone retribuite dalla collettività non è il modo migliore di investire nella scuola, soprattutto in assenza di risposte adeguate ai giovani che hanno conseguito l’abilitazione attraverso il TFA e oggi rimangono senza risposte”.
Pierferdinando Casini, Udc, interviene per twitter: ”Futuro dei nostri ragazzi al centro del Dl scuola. Dopo anni di tagli, si riparte con investimenti su innovazione e diritto allo studio”.
Laconico invece Gianluca Pini, vicepresidente del Gruppo Lega Nord a Montecitorio: “Dietro le tante belle ed inutili parole, utilizzate per infiocchettare di nobili finalità sociali l’ennesimo decreto, si nascondono solo due drammatiche realtà: aumento della spesa pubblica e aumento delle tasse”.

Pasquale Almirante

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