Attualità

Dl scuola, PSI: Governo istituzionalizza il precariato, scavalcando le graduatorie

Riportiamo di seguito la posizione del PSI, del suo segretario nazionale Enzo Maraio e del responsabile nazionale PSI scuola Luca Fantò sul nuovo Dl scuola:

“Il Dl approvato ieri dal Consiglio dei Ministri, relativamente all’Istruzione pubblica, presenta luci e ombre.
Positivo che si sia preso atto (tardi) dell’inefficienza dell’attuale sistema di formazione dei docenti specializzati sul sostegno, positivo voler intervenire in maniera incisiva sulla formazione degli alunni non italofoni e bene mostrarsi consapevoli dell’importanza della continuità didattica, specie nel sostegno.

Tuttavia, tali prese atto, con il Dl di ieri, rischiano di trasformarsi nell’ennesimo inciampo. Il Governo infatti, nel nobile intento di garantire la continuità sul sostegno, invece di potenziare le assunzioni, istituzionalizza di fatto il precariato, scavalcando le graduatorie e affidando l’assegnazione delle cattedre al gradimento delle famiglie degli alunni e alla
valutazione del Dirigente Scolastico. Affidare la scelta dei docenti al gradimento delle famiglie potrebbe aprire una falla enorme nelle prerogative dei docenti, nella loro autonomia didattica.

Per ciò che riguarda il potenziamento della lingua italiana L2, vedremo come il Ministero pensa di formare specificamente i docenti incaricati di tale attività. Nonostante quanto stabilito nell’ultimo Contratto nazionale, la formazione dei docenti resta infatti una questione sensibile, non pienamente risolta.

Intanto per l’autonomia differenziata arriva l’ennesima bocciatura. Stavolta da parte della CEI che denuncia come tale riforma (per ora parcheggiata in attesa dell’approvazione del “premierato”) mini i principi di unità, solidarietà, valorizzazione delle differenze e impegno per il bene comune.
Noi socialisti lo diciamo da tempo. Una riforma dello Stato che punti a promettere vantaggi ad una parte del Paese ed ignori le esigenze dell’intera comunità composta da singoli cittadini, è una riforma destinata a disintegrare l’unità nazionale. Per la realizzazione di questo drammatico tentativo, la regionalizzazione della scuola pubblica sarebbe il principale strumento.

Noi socialisti, da nord a sud, continueremo a batterci affinché la scuola resti pubblica, statale, strumento di unità culturale e sociale del Paese”.

Redazione

Articoli recenti

Compiti casa, sì, no, dipende

I compiti a casa sono il momento del consolidamento e della rielaborazione delle conoscenze, e dell'esercitazione…

22/12/2024

Il Sicilia Express funziona. A casa tanti prof e studenti dalle brume del nord in treno

È partito il 21 scorso alle 15,10 da Torino Porta Nuova il "Sicilia Express", il…

22/12/2024

Concorso ordinario Pnrr 2024, non vengono valutati i titoli informatici e le certificazioni linguistiche inferiori quelle di livello C1

Una aspirante partecipante al concorso ordinario PNRR 2024 della scuola primaria e infanzia, ci chiede…

22/12/2024

Concorso docenti 2024, costituzione delle commissioni giudicatrici, presentazione della domanda

Il 19 dicembre 2024 segna un passo decisivo per l’organizzazione del concorso docenti. Con una…

22/12/2024

Docenti supplenti, ecco quando ai precari spetta la continuità del contratto per il periodo di vacanza e sospensione dell’attività didattica

Una docente precaria con un contratto a tempo determinato da parte del dirigente scolastico fino…

22/12/2024

Legge di bilancio: mancano risorse per le famiglie che mandano i figli nei centri estivi

Finita la scuola, a giugno, molte famiglie potrebbero essere in diffcoltà perchè non avranno la…

22/12/2024