Dl semplificazioni, spunta la norma salva organici: da settembre 10.000 prof e Ata in più

Dopo anni di tagli ad oltranza, finalmente nel prossimo anno scolastico gli organici della scuola non subiranno riduzioni. Anzi, si incrementeranno di 10mila unità. A prevederlo sono state, il 6 marzo, le commissioni Affari costituzionali e Attività produttive della Camera approvando un emendamento al decreto semplificazioni come copertura alle norme “sull’autonomia responsabile delle scuole” prevista nel provvedimento. Accadrà quindi che i 725mila docenti in organico le oltre 230mila unità di personale Ata rimarranno in essere.
L’emendamento prevede, inoltre, che gli attuali posti vengano incrementati con “ulteriori 10mila posti”, tra personale docente ed Ata, a partire dall’anno scolastico 2012/2013: il personale in aggiunta si occuperà specificatamente di estendere il tempo scuola degli alunni con “bisogni educativi speciali”, in particolare frequentanti la scuola primaria e secondaria di primo grado.
La spesa verrà assicurata attraverso nuove entrate dai giochi “in misura non inferiore a 250 milioni di euro annui a decorrere dal 2012” e con l’aumento delle aliquote sulla birra, i prodotti alcolici intermedi (la cui gradazione alcolica non proviene interamente da fermentazione come i vini aromatizzati e liquorosi) e l’alcol etilico “al fine di assicurare un maggior gettito erariale complessivo pari a 100 milioni di euro annui a decorrere dal 2012”.
Sull’emendamento, riferiscono le agenzia di stampa, c’è stato un piccolo colpo di scena con i due relatori che si sono espressi in disaccordo: Stefano Saglia del Pdl ha dato parere contrario, mentre Oriano giovanelli (Pd) si è espresso a favore. Di fronte a questa inedita situazione, il governo si è rimesso al voto delle commissioni. Lì’emendamento è passato con 29 sì e 13 no.
Molto soddisfatto, per l’esito dell’emendamento, è il Partito democratico: secondo Manuela Ghizzoni, capogruppo Pd in commissione, e Francesca Puglisi, responsabile scuola Pd, “è un importante vittoria del partito democratico a favore” del comparto istruzione e “che restituisce ossigeno e fiducia alle scuole“.
Soddisfazione viene espressa anche dai sindacati. Secondo Francesco Scrima, segretario Cisl Scuola, ècertamente positivo un emendamento che rimedia alla vaghezza del testo originario e offre parametri certi a cui fare riferimento anche nella definizione delle linee guida che il ministro dovrà emanare entro sessanta giorni. Poiché si tratta di individuare obiettivi e priorità in una situazione che vede numerosi punti di autentica sofferenza del sistema (si pensi alle crescenti difficoltà organizzative che vive oggi la scuola primaria), chiediamo che si apra immediatamente – conclude Scrima – un confronto per individuare soluzioni quanto più possibile condivise”. 
Secondo il segretario generale della Uil Scuola, Massimo Di Menna, in realtà l’emendamento approvato oggi “ripristina il testo iniziale del decreto così come formulato nella prima stesura posta al vaglio del consiglio dei ministri. Disposizione che era successivamente svanita. Il Governo non resti a guardare, ma sostenga in Parlamento la scelta di dare alle scuole un organico stabile e pluriennale per dare continuità didattica e continuità del lavoro”. Due elementi indispensabili per garantire “tranquillità nel personale e continuità nell’attività didattica e nei servizi”.

Anche per Marcello Pacifico, leader dell’Anief, è “un importante segnale in controtendenza rispetto alla pessima politica che negli ultimi anni ha cancellato oltre centomila posti tra insegnanti e personale Ata: la norma, giunta dopo la riduzione del maestro unico, l’eliminazione degli insegnanti specialistici di inglese e del tempo pieno, darebbe una bella boccata d’ossigeno alla nostra scuola dell’obbligo”, oltre che un punto a favore verso la “stabilizzazione dell’organico di sostegno precario annualmente utilizzato”. Il sindacato attende ora che le Commissioni parlamentari valutino con obiettività anche le proposte di modifica presentate nei giorni scorsi dallo stesso sindacato: “siamo convinti che la stessa attenzione verrà rivolta dai parlamentari in occasione della votazione degli altri emendamenti proposti dall’Anief su pensioni, precari, contratto e mobilità del personale”, conclude Pacifico. 
Per Mimmo Pantaleo, segretario generale Flc-Cgil, siamo di fronte ad “un primo passo significativo e segna una inversione di tendenza rispetto ai tagli scellerati alla scuola pubblica, effettuati dal Governo Berlusconi. La scuola italiana ha bisogno di investimenti e della restituzione di quelle risorse necessarie per garantire il diritto costituzionale all’istruzione. La Flc-Cgil ha da tempo presentato alle forze politiche e al ministro Profumo le proprie proposte: organico funzionale con risorse aggiuntive, stabile e triennale”.
Meno entusiasmo viene invece espresso dagli studenti. “Non possiamo che accogliere positivamente un passo del genereha dichiarato Mariano di Palma, coordinatore nazionale dell’UdS ma dobbiamo ricordare che è solo un primo passo avanti, dopo che ne sono stati fatti cento indietro. Negli ultimi tre anni, le scuole hanno vissuto e continuano a vivere un’enorme sofferenza: l’offerta formativa è sempre più risicata, i presidi si trovano costretti ad abusare del contributo volontario degli studenti per mantenere i bilanci in verde, e tra docenti licenziati e studenti appesantiti da tasse illegittime le scuole pubbliche attraversano enormi difficoltà“. 
L’approvazione dell’emendamento non comporta, tuttavia, la sua definitiva inclusione nel dl semplificazioni: per la sua attuazione servirà il sì della Commissione Bilancio. Che si esprimerà nei prossimi giorni, subito dopo aver verificato la compatibilità economica del provvedimento.

 

 

 

 

 

Alessandro Giuliani

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