Dopo l’approvazione del Dl Sostegni bis, ci sono state, da parte dei sindacati, delle vere e proprie critiche contro alcuni provvedimenti ritenuti negativi o nella migliore dell’ipotesi insufficienti.
Il Coordinatore Nazionale della Gilda Insegnanti, Rino Di Meglio, in merito al Dl Sostegni bis e alla parte che riguarda le misure per la scuola sottolinea che si tratta della solita prepotenza politica che va ad invadere le prerogative contrattuali e che propone norme assolutamente illogiche. Di Meglio si dice sconcertato riguardo la norma che “punisce” un aspirante docente che non avesse superato un concorso a cattedra, impedendogli l’accesso, per la medesima disciplina di insegnamento, alla successiva prova concorsuale. Il Coordinatore nazionale della Gilda lamenta anche la poca chiarezza sui numeri dei posti per le prossime immissioni in ruolo e teme che alla fine dei conti i neoassunti per l’anno scolastico 2021/2022 non saranno 70 o 80 mila, come fatto filtrare da fonte governativa, ma potranno al massimo coprire il turnover. Per il sindacalista triestino c’è un rischio concreto di ritrovarci, anche per il prossimo anno scolastico a gestire qualcosa come 200 mila precari.
Il Segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi, si esprime molto negativamente sul decreto legge Sostegni bis, specificando che come al solito si presentano norme che vanno a colpire i patti già stipulati con il contratto. Nella fattispecie all’art. 58, comma 1, lettera f), specifica il leader della Uil scuola, si interviene sulla mobilità dei docenti al fine, è scritto nel testo governativo, di tutelare l’interesse degli studenti alla continuità didattica, bloccando la domanda volontaria di mobilità per tre anni dal trasferimento o passaggio precedente, qualora in tale occasione abbiano ottenuto la titolarità in una qualunque sede della provincia chiesta. Una vera e propria ingerenza delle prerogative sindacali e della contrattazione integrativa sulla mobilità, tanto che lo stesso Turi, sostiene convintamente, che la politica, commettendo grossolani errori, si sostituisce al sindacato imponendo norme assurde e fuori da ogni logica. Viviamo in una fase politica che continua a fare proposte sul modello della legge 107/2015, come per esempio quella del “Piano estate scuola 2021“.
In riferimento a quanto previsto nella bozza del Dl Sostegni bis, nella parte in cui è scritto che a partire dal 1° settembre 2021 e fino all’inizio delle lezioni siano attivati, quale attività didattica ordinaria, l’eventuale integrazione e il rafforzamento degli apprendimenti, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, il sindacalista Pino Turi esclama: “Insomma ristori e sostegni per tutti e mazzate per i professori. Continua l’attacco all’insegnamento e a chi lo svolge”.
Il Segretario generale della Uil Scuola auspica che dall’incontro delle “Segreterie unitarie” dei sindacati che si terrà lunedì 24 maggio, possano uscire punti di convergenza per avviare forme di mobilitazione e di protesta per cambiare la situazione sul reclutamento e sui tanti temi che mancano di soluzione o rappresentano criticità.
Il segretario generale della Flc Cgil, Francesco Sinopoli, parla, commentando il Dl Sostegni bis, di nuova entrata a gamba tesa nella contrattazione collettiva nazionale e della mancanza di confronto con le parti sociali sul testo del decreto legge. Il leader della Flc spiega che, se il testo ufficiale rispecchiasse quello della bozza pubblicata dalla stampa, bisognerà intervenire con opportuni emendamenti che vadano nella direzione del recentissimo accordo sul “patto scuola”. Le soluzioni previste nel Dl Sostegni bis, specifica Sinopoli, non sono sufficienti a coprire dal 1° settembre tutti i posti disponibili e a superare la grave emergenza del precariato, per esempio nessun provvedimento è stato preso per i circa 3000 posti DSGA da attribuire anche ai facente funzioni. Su questo personale che ha ricoperto, pur senza titolo ma con dedizione e merito, il ruolo di direttore dei servizi amministrativi delle scuole, Sinopoli puntualizza che non è normale utilizzare per anni personale senza titolo, che va bene, per ogni emergenza e per coprire posti vacanti ed infine decidere di tagliarlo fuori.
Sulla norma che escluderebbe dai concorsi a cattedra gli aspiranti docenti che venissero a non essere idonei nel concorso precedente, Sinopoli la definisce una norma che si basa su una logica punitiva che non esiste, suscettibile di rilevi costituzionali, questa è la conseguenza del fatto che i ministeri hanno lavorato senza confrontarsi con le parti sociali, in modo completamente scollegato rispetto alle relazioni che le confederazioni stavano facendo con Palazzo Chigi.
Le norme del Dl Sostegni bis, che invadono le prerogative contrattuali sono più di uno, afferma Sinopoli, sta diventando un’abitudine che non va affatto bene soprattutto alla vigilia di una stagione di rinnovi contrattuali. Sarebbe opportuno, nella fase di conversione in legge di questo Dl, conclude Sinopoli prevedere l’accoglimento di numerosi emendamenti volti ad annullare certe norme che devono restare prerogativa della contrattazione.
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