Ha destato sgomento la notizia della docente di spagnolo di una scuola privata della Francia accoltellata morte da un suo studente di 16 anni, subito fermato dalla polizia e posto in stato di arresto: il fatto è accaduto a Saint-Jean-de-Luz, nel sud-ovest del Paese, durante la mattina di mercoledì 22 febbraio, mentre la professoressa di 52 anni si trovava in classe assieme ai suoi studenti nell’istituto cattolico Tommaso d’Aquino.
“È un giorno triste per l’Istruzione nazionale, è un giorno triste, ovviamente, per questa scuola”, ha dichiarato il ministro dell’Istruzione, Pap Ndiaye, giunto immediatamente sul posto da Parigi assieme al collega responsabile per la Funzione Pubblica, Stanislas Guerini.
L’esponente governativo ha annunciato che giovedì 23 febbraio, alle ore 15, verrà osservato un minuto di silenzio “in tutte le scuole di Francia”.
“L’ho visto di fronte alla professoressa, molto calmo: si è avvicinato a lei e poi le ha piantato un grosso coltello al petto, senza proferire parola”, ha raccontato Inès, 16 anni.
“Non sapevamo come reagire – ha continuato -, uno studente ha aperto la porta e siamo tutti andati via. Io sono scappata, sono uscita dalla scuola e il padre di un’amica mi è venuto a prendere, non mi sentivo in sicurezza là dentro”.
Inès ha detto di “non conoscere per davvero quel ragazzo, seguivamo soltanto le lezioni di spagnolo insieme, ma non c’erano mai stati problemi tra lui e l’insegnante”.
Dopo l’aggressione, scrive l’Ansa, i circa 1.100 studenti dell’istituto di Boulevard du Commandant Passicot sono stati tenuti chiusi all’interno delle rispettive aule per circa due ore; solo all’ora di pranzo hanno potuto finalmente raggiungere i genitori che li attendevano fuori dai cancelli della scuola.
Il giovane aggressore è stato fermato nella vicina Bayonne mentre la giustizia ha aperto un’inchiesta per omicidio, ha riferito il procuratore di zona, Jérôme Bourrier, precisando che il giovane “non era noto ai servizi di polizia”.
Fonti vicine all’inchiesta citate dalla France Presse descrivono un ragazzo con “chiare turbe psichiche“.
In Francia, è la prima volta che un insegnante viene ucciso nell’esercizio della sua professione dopo il terribile assassinio di Samuel Paty da parte di un fondamentalista islamico rifugiato russo di origini cecene, il 16 ottobre 2020 vicino Parigi. L’episodio richiama alla memoria anche quanto accaduto il 13 settembre scorso, quando uno studente di 15 anni accoltellò alla gola l’insegnante di un liceo di Caen, in Normandia.
La vittima, di 63 anni, venne dimessa pochi giorni dopo e lo studente con problemi psicologici fu arrestato sotto sorveglianza medica.
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