“Alla docente aggredita va la solidarietà mia e del Governo. Lo Stato c’è”, queste le parole del ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara che oggi, 15 maggio, è andato a visitare la scuola di Ostia, sul litorale romano, in cui qualche giorno fa una docente è stata aggredita da una madre che apparterrebbe al clan Spada.
Valditara: “La docente ha fatto quello che doveva”
“L’insegnante ha fatto quello che doveva: ha evitato che si scatenasse in classe una rissa dal momento che c’era un bambino che ne stava picchiando un altro”, ha detto Valditara, come riporta La Repubblica.
“La maestra li ha separati, ha fatto quello che un docente deve fare. Nelle scuole la violenza non è ammessa, la cultura del rispetto deve essere trasmessa a tutti i bimbi e quella insegnante stava cercando di trasmettere la cultura del rispetto. Solidarietà all’insegnante e a tutti coloro che insegnano in un contesto complicato. Oggi peraltro ho visto bimbi meravigliosi, molti mi hanno voluto abbracciare, altri mi hanno scambiato il cinque, qualcuno l’ho preso in braccio. Dobbiamo evitare che bambini sorridenti e stupendi siano rovinati da qualche genitore”.
A scuola “la violenza non è ammessa, lo Stato c’è”, è il messaggio che ha voluto lanciare il ministro, come riporta Il Corriere della Sera: “Sappia qualsiasi mafia che lo Stato è molto più forte di qualsiasi singolo individuo e di qualsiasi singola mafia e ha tutti gli strumenti per farsi rispettare”.
Lo ha ripetuto anche alla maestra durante un incontro riservatissimo (con loro erano presenti solo il preside della scuola e il direttore generale dell’Ufficio Scolastico Regionale Lazio Anna Paola Sabatini). “È impaurita, ed è comprensibile perché quello che ha passato non è stato facile – ha riferito Valditara – ma riprenderà servizio a breve. Se denuncerà? Non credo che l’azione abbia necessità di una denuncia: c’è un’indagine e chi ha aggredito l’insegnante, dopo gli opportuni accertamenti di forze dell’ordine e della magistratura, si ritroverà a rispondere dei risultati degli accertamenti”.
“Non ti devi permettere di sgridare mio figlio, siamo gli Spada”
“Non ti devi permettere di sgridare mio figlio, siamo gli Spada”, poi schiaffi e calci contro la maestra. Questo quanto accaduto all’uscita di una scuola del litorale romano lo scorso 7 maggio, quando genitori e docenti hanno assistito a all’“agguato” in piena regola.
A colpirla, prima con parole offensive e poi arrivando alle botte, una mamma legata al clan sinti.
L’insegnante, avendo finito il turno di lavoro, si apprestava a rientrare a casa quando è stata avvicinata dalla mamma del suo alunno. Davanti anche ad altri docenti e genitori, in attesa di prendere i figli prima del suono della campanella, la donna ha iniziato a inveire contro la maestra. “Non ti dovevi permettere di rimproverare mio figlio”, avrebbe urlato. Per poi passare all’azione: schiaffi al volto e calci all’addome, da quanto ricostruito da alcuni testimoni.
Ricordiamo che pare che la maestra non abbia ancora denunciato. “È impaurita per quello che è accaduto e per l’attenzione che si sta creando”, spiega una delle sue colleghe. L’insegnante è stata ascoltata dai carabinieri di Ostia, ma non ha riferito dell’intimidazione, sentita da diversi testimoni: “Noi siamo gli Spada, non ti puoi permettere di toccare mio figlio”.
Dal canto suo la madre del bambino, colei che ha aggredito la donna, sostiene che la maestra abbia esercitato violenza sul bambino di dieci anni.