Arriva dalla Calabria un altro caso di un genitore che prende a schiaffi, all’interno della scuola, un docente di un Istituto Tecnico Economico. Il Ds chiama i Carabinieri e il soccorso del 118, ma il docente non sarebbe immune da alcune responsabilità che avrebbero scatenato la furia del genitore e fidanzato di una alunna.
È accaduto in un Istituto tecnico Economico della Calabria, giovedì 11 ottobre 2018, all’orario di entrata a scuola, la madre, il padre e il fidanzato di una alunna di classe terza, attendevano impazienti, nel corridoio dell’ingresso della scuola, l’arrivo del docente di sostegno che il giorno prima aveva fatto un’ora di supplenza nella classe frequentata dalla suddetta ragazza.
Il giorno prima, durante l’ora di supplenza assegnata dal DS al docente di “sostegno”, a sentire i racconti di alcuni insegnanti di quella scuola, il docente avrebbe rivolto alla studentessa, davanti all’intera classe, una frase molesta e poco gradita dalla stessa alunna.
La mattina successiva all’orario di inizio lezioni, il docente varcato il portone di ingresso della scuola è stato bloccato e circondato dalla madre, il padre e il fidanzato della studentessa. Il padre della ragazza, senza andare troppo per il sottile, ha aggredito fisicamente il professore con schiaffi e pugni.
Il Dirigente scolastico della scuola, vedendo che le cose stavano degenerando, si avvicina per prendere le difese del docente, ma, sempre secondo il racconto di alcuni docenti della scuola, viene bloccato e spintonato dal fidanzato della ragazza. A quel punto il Ds, molto preoccupato dell’accaduto, corre in Presidenza a chiamare i Carabinieri e l’intervento dell’ambulanza per soccorrere il docente malmenato.
A quel punto i Carabinieri, intervenuti nel luogo dell’aggressione, hanno preso le testimonianze dei fatti e degli antefatti ed hanno trasmesso il tutto alla Procura della Repubblica per fare chiarezza sulla vicenda.
I docenti ascoltati, dalla nostra redazione, sulla vicenda, riferiscono che la Procura della Repubblica di Reggio Calabria ha convocato per il 5 novembre 2018 i protagonisti della vicenda e il docente malmenato dovrà discolparsi dalla grave accusa di avere molestato in classe l’alunna minorenne.
Il Ds avrebbe aperto un procedimento disciplinare nei confronti del docente, tuttavia i docenti della scuola ci riferiscono che la posizione del docente di sostegno, utilizzato dal DS per fare supplenze, si sarebbe alleggerita, nei giorni successivi all’aggressione fisica, grazie alle dichiarazioni scritte della studentessa e del Padre della stessa, in cui emergerebbe il fatto che le frasi rivolte dal docente alla ragazza sarebbero state fraintese e comunque pronunciate senza volontà offensive.
L’art.29 del CCNL scuola 2016-2018, nonostante necessiti ancora di una sequenza contrattuale specifica, dispone che tale contrattazione dovrà tenere conto del Capo IV Disciplina, Sezione I Sanzioni Disciplinari del d.lgs. n. 297 del 1994, con le seguenti modificazioni ed integrazioni all’articolo 498 comma 1, a cui va aggiunto che la destituzione (licenziamento), che consiste nella cessazione dal rapporto d’impiego, è inflitta per atti e comportamenti o molestie a carattere sessuale che riguardino gli studenti affidati alla vigilanza del personale, anche ove non sussista la gravità o la reiterazione.
In buona sostanza pare chiaro che se dovesse essere accertata la molestia a carattere sessuale di un docente nei confronti di uno studente o una studentessa affidata alla sua vigilanza, le conseguenze sarebbero, anche ove non sussista la gravità o la reiterazione dei comportamenti, quelle di un provvedimento di licenziamento.
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