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Docente aggredito dopo una nota, arrestato papà dell’alunna: questa avrebbe spinto le compagne a parlare male del prof

Sembra esserci stata una svolta nelle indagini proposito dell’aggressione tra le mura scolastiche ai danni di un docente, Vincenzo Amorese, avvenuta lo scorso 23 settembre all’istituto Maiorana di Bari che ha fatto tanto scalpore qualche giorno fa, anche in seguito alle dichiarazioni della dirigente della scuola.

A “vendicare” l’alunna è stato il padre?

Quest’ultima aveva detto ai microfoni di Rai2 che gli aggressori fossero ragazzi, probabilmente allertati dal fidanzato della studentessa a cui il professore ha messo una nota. A quanto pare, secondo quando sta emergendo nelle ultime ore, non è così. Chi ha messo in atto questa violenza, a quanto pare, è un adulto.

Secondo quanto riporta Fanpage.it, un uomo di 34 anni è stato arrestato e posto ai domiciliari dalla polizia con l’accusa di aver aggredito il docente. A quanto pare si tratterebbe di un parente della studentessa in questione, addirittura il padre secondo Il Corriere della Sera.

L’uomo è accusato di lesioni personali aggravate, violazione di domicilio, violenza a pubblico ufficiale e interruzione di pubblico servizio. Ancora non è stato invece identificato il complice con cui il 34enne si è introdotto nella scuola per vendicare “il torto” subito dalla ragazza.

Come si sono svolti i fatti

Il 34enne, dopo averlo minacciato in dialetto barese (“professore, non ti permettere mai più di fare una cosa del genere”), lo avrebbe colpito ripetutamente schiaffeggiandolo. “L’uomo dopo aver superato prepotentemente l’ingresso della scuola, in compagnia di un complice, intimava al professore di uscire, incurante della presenza degli altri alunni”, spiegano gli investigatori in una nota.

L’aggressione è terminata solo grazie alla minaccia di chiamare le forze dell’ordine avanzata da parte di alcuni dei presenti. Ad Amorese sono state riscontrate lesioni sul volto guaribili in sei giorni. Il responsabile del pestaggio, ancora presunto tale, è stato identificato anche grazie all’ausilio delle immagini delle telecamere dell’istituto.

Secondo quanto ricostruito dalle indagini due docenti di sostegno hanno riferito agli agenti che l’alunna, dopo la nota, ha creato un gruppo di amiche invitandole a dire che il docente ha l’abitudine di guardare il fondoschiena delle alunne, circostanza smentita dalle stesse professoresse.

Redazione

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