Ci sono ancora aggiornamenti sul torbido caso del docente aggredito tra le mura dell’istituto Maiorana di Bari lo scorso 23 settembre dopo aver messo una nota ad una studentessa 14enne, che lo ha accusato di avere atteggiamenti morbosi nei suoi confronti. Ieri è stato reso noto dalle agenzie di stampa che uno degli autori dell’aggressione sarebbe un uomo adulto di 34 anni, lo stesso padre dell’alunna.
Oggi, come riporta La Repubblica, si aggiungono nuovi elementi che permettono di ricostruire la vicenda: il quotidiano ha raccolto degli elementi che associano l’episodio di violenza accaduto a scuola con la criminalità organizzata, proprio come la vittima stessa, Vincenzo Amorese, ha denunciato ai microfoni di Rai2.
La 14enne punita dal professore per una nota sarebbe infatti nipote di Saverio Faccilongo, per anni reggente del clan Strisciuglio nel quartiere San Pio, in carcere per due omicidi: il padre della ragazza, Tommaso Valerio, da ieri ai domiciliari per lesioni personali aggravate, violazione di domicilio, violenza a pubblico ufficiale e interruzione di pubblico servizio, anche lui con vari precedenti penali, sarebbe quindi il cognato di Faccilongo.
Il gesto messo in atto dai due uomini che hanno fatto irruzione nella scuola per picchiare il docente – scrive la gip Anna Perrelli nell’ordinanza cautelare – “doveva avere valenza dimostrativa, circa la superiorità dell’uomo sull’insegnante, che aveva osato mettere la nota”.
Resta da capire chi fosse l’altro uomo, ancora non identificato, che è entrato a scuola assieme a Valerio. Si indaga anche sulla preside, Paola Petruzzelli, che ha assunto un comportamento da alcuni considerato non all’altezza della gravità dei fatti.
Oltre al gesto da condannare, è il contesto che risulta davvero assurdo. Anche la stessa madre della ragazza, sorella di Faccilongo, si sarebbe mostrata minacciosa nei confronti del docente: “Se lo avessi preso io, gli avrei staccato la testa per giocare a pallone in cortile”, avrebbe detto la donna. Sul suo comportamento (così come su quello del marito) sono in corso gli approfondimenti della Procura minorile, anche per verificare se possano ancora esercitare la genitorialità.
In merito a Valerio, la gip scrive che è necessario porlo agli arresti domiciliari perché “totalmente incapace di autocontrollo”.
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