
Ci sono novità sul caso della docente di Castellammare, in Campania, arrestata per abusi sessuali nei confronti degli alunni, qualche mese dopo essere stata vittima di una spedizione punitiva da parte di alcuni genitori. In questi giorni, riportano Il Corriere della Sera e La Repubblica, si è tenuto l’incidente probatorio.
Un video porno è stato sicuramente visto a scuola
Intanto dagli accertamenti dei Carabinieri è emerso che effettivamente su uno dei computer della scuola qualcuno avrebbe visionato dei video pornografici nel periodo incriminato ma, secondo le versioni fornite dagli studenti-testimoni, le immagini erano state proiettate su una lavagna elettronica e non visionate attraverso il video di un computer.
Tra i colleghi della docente indagata che sono stati ascoltati dai Carabinieri e dai magistrati c’è anche la vice preside, la quale ha riferito che uno degli insegnanti le avrebbe fatto sapere, dopo la sospensione di due studenti trovati a fumare con una sigaretta elettronica in bagno, di averne udito alcuni mentre parlavano di mettersi d’accordo per vendicarsi della prof indagata in quanto responsabile del provvedimento nei loro confronti.
In totale sette alunni hanno confermato gli abusi per i quali la docente è stata arrestata. Dal canto suo la docente continua a dirsi innocente ma, nei giorni scorsi, il gip ha respinto una richiesta di alleggerimento della misura cautelare nei suoi confronti, lasciandola in carcere.
Come riporta Ansa, sono stati nominati due consulenti con l’incarico di analizzare le dichiarazioni rese durante gli interrogatori e relazionare gli inquirenti sull’eventuale presenza di discrasie. Si tratta di uno psichiatra infantile e uno psicoanalista.
Questi dovranno produrre una relazione. Il termine della consegna della relazione è fissato in 90 giorni e quindi l’incidente probatorio, in mancanza di novità, dovrebbe concludersi a luglio.
La docente inchiodata dagli audio inviati agli alunni
La donna si trova in carcere. Alla base delle accuse, le dichiarazioni acquisite dai magistrati con l’audizione in forma protetta dei 6 minori direttamente coinvolti nei presunti abusi e dell’analisi dei file audio estratti dal telefono cellulare dei ragazzi e dell’insegnante. Sul telefono dell’insegnante sono stati rinvenuti numerosi messaggi vocali dalla stessa inviati agli alunni, nonché materiale pornografico compatibile con quello descritto dalle vittime nel corso della loro audizione. Tutte le contestazioni dovranno ora essere vagliate.
“Dall’analisi del mio cellulare non verrà fuori nulla di compromettente”, aveva fatto sapere tramite il suo avvocato. Come riporta Il Corriere della Sera, le condotte imputate all’indagata hanno reso necessaria l’adozione della più grave tra le misure cautelari, quella della custodia in carcere, in quanto ritenuta “l’unica in grado di arginare il pericolo di reiterazione dei reati, anche in considerazione del fatto che, da un lato, la docente è ancora formalmente in servizio presso l’istituto scolastico”.
Per il giudice gli arresti domiciliari non avrebbero consentito di inibire alla donna l’utilizzo della rete internet, “con il conseguente pericolo di avere con altri minori ulteriori contatti analoghi”.
La donna, come riporta Il Corriere della Sera, è stata interrogata per tre ore e non ha scelto la via del silenzio, anzi. Ha affermato di avere la “coscienza pulita” e di non aver mai commesso abusi nei confronti dei ragazzi. L’insegnante di sostegno ha riferito che le accuse sarebbero nate dopo l’episodio della sospensione dopo aver trovato due alunni a fumare nei bagni della scuola.
Si è parlato anche dei file che sono stati allegati agli atti dell’indagine, in particolare diversi audio. Secondo la docente le frasi in essi contenute sarebbero state “estrapolate da un contesto più vasto”. Ha negato di aver commesso atti sessuali nei confronti degli alunni, spiegando che le conversazioni finite all’attenzione degli inquirenti riguardano solo uno dei ragazzini.