“E’ tutto vero quello che è successo, ma io ero innamorato di lei. Una cosa del genere non mi era mai successa in 25 anni di insegnamento. E’ stato un rapporto consenziente”.
Così il professore, arrestato Roma per violenza sessuale ai danni di una sua alunna di 15 anni, si è difeso davanti al Gip nel corso dell’interrogatorio di garanzia.
“Chiedo scusa a tutti, a cominciare dai genitori della ragazza. Ho tradito me stesso, gli studenti, i miei colleghi e l’istituto”, ha affermato davanti al Gip il professore.
Il docente ha ammesso i fatti che gli sono contestati dalla Procura di Roma, sostenendo però che il rapporto con la ragazzina fosse consenziente. Per due mesi ha abusato di una sua studentessa minorenne durante le ripetizioni private all’interno dell’istituto Massimo di Roma, uno dei più prestigiosi della Capitale, nel cuore del quartiere Eur.
L’uomo avrebbe iniziato un lungo corteggiamento, proprio nel corso delle lezioni private all’interno della scuola. Prima i baci, poi i palpeggiamenti, fino a ottenere dalla 15enne rapporti sessuali orali.
Per questo è stato arrestato dalla polizia, in seguito alla denuncia dei genitori della ragazza.
Teatro della violenza un’aula dove il professore – docente delle medie che fa ripetizioni ai ragazzi delle superiori – teneva lezioni private. Si tratta di un’aula diversa da quella dove si svolge la normale attività scolastica.
La 15enne ha raccontato le modalità degli incontri, “dichiarando apertamente l’affetto verso il professore” tanto da temere per le ripercussioni della sua denuncia e spiegando “che da subito aveva colto le attenzioni di De Angelis, sin da quando frequentava il corso di teatro”, lo scorso anno
Ancora un caso di un docente di uno dei più prestigiosi licei romani che commette violenze sessuali verso una sua studentessa. Solo qualche giorno fa la notizia del prof di Storia e Filosofia del Tasso, accusato di molestare alcune sue studentesse: dopo essere stato sospeso dal servizio in maniera cautelare fino alla fine dell’anno, il 12 gennaio 2018 gli è stato notificato l’atto di chiusura delle indagini, che prelude la richiesta di rinvio giudizio
L’Istituto Massimo, in una nota, prende le distanze dall’arresto del docente: “L’Istituto sta apprendendo solo ora fatti che ignorava e rispetto ai quali, ove fossero accertati, è parte offesa e quindi, in un eventuale processo penale, si costituirà parte civile. Si affida perciò alla Magistratura, nella quale nutre assoluta e piena fiducia. Dal punto di vista disciplinare, azionerà nei confronti del docente il procedimento disciplinare imposto dalla legge per accertare i fatti anche sotto questo profilo, che è quello che rientra nella sua diretta responsabilità”.
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