Una storia alquanto contorta. Un docente di musica di una scuola media veneta è stato licenziato dopo sei anni di insegnamento in quanto non ha mai ottenuto l’abilitazione necessaria per stare in cattedra. L’uomo è in possesso del dottorato di ricerca.
Il docente era stato inizialmente escluso dal concorso
Come spiega Il Giornale di Vicenza, il professore è stato licenziato in tronco, a metà dell’anno scolastico scorso, con il dirigente costretto a risolvere, con decorrenza immediata, il contratto a tempo indeterminato. L’uomo non avrebbe infatti potuto prendere parte al concorso (che aveva vinto), perché non aveva i titoli necessari.
Inizialmente il docente era stato effettivamente escluso dal concorso, appunto per l’assenza della cosiddetta abilitazione, ma aveva subito presentato ricorso al Tar, i giudici avevano accolto la domanda cautelare e l’insegnante era stato ammesso con riserva al concorso. L’uomo lo aveva poi superato brillantemente, e nel novembre 2017 aveva firmato il contratto di assunzione in ruolo. Poi il Tribunale ha esaminato il caso e l’Ufficio Scolastico ha ordinato il licenziamento.
Il prof ha presentato un altro ricorso
Il prof, però, convinto delle sue ragioni, ha presentato un altro ricorso al Consiglio di Stato contro la decisione del Tar, che è stato respinto. Il docente aveva evidenziato numerosi aspetti a riprova della bontà del suo contratto: in primo luogo, la formazione di un dottore di ricerca consente di acquisire competenze “finanche più qualificate rispetto alla frequenza” di un corso abilitante, anche perché durante il dottorato l’uomo ha insegnato per diversi anni agli studenti dell’ateneo e poi ha superato l’esame.
Il dottorato, secondo i giudici, “fornisce una preparazione avanzata nell’abito del settore scientifico-disciplinare di riferimento… per esercitare attività di ricerca di alta qualificazione”, ma, a quanto pare, non per insegnare alle medie.