“Per diventare insegnante di sostegno di ruolo non basta specializzarsi, ma occorre anche superare un concorso pubblico oppure il Fit, peraltro in via di cancellazione: di sicuro, occorre del tempo. Anche per questo motivo, il ministero dell’Istruzione ha previsto nei prossimi tre anni, nella Legge di Bilancio 2019, che un alto numero di cattedre continuerà ad andare supplenza, rimanendo quindi nell’organico di fatto. Questo significa che anche i 40 mila specializzati del prossimo triennio, di cui 16 mila selezionati già nel 2019, quindi andranno in gran parte a coprire le supplenze”.
A ricordarlo, nel corso di un’intervista a Radio Cusano, è stato il nostro direttore responsabile Alessandro Giuliani.
Interpellato per un giudizio sulle disposizioni attuate nella legge di bilancio a proposito della scuola, Giuliani ha detto che “effettivamente ha ragione il Miur a dire che non corrispondono a dei tagli i 4 miliardi in meno previsti nella manovra per fare fronte alla riduzione di spesa richiesta dall’Unione Europea: in realtà, si tratta di una voce di bilancio riguardante docenti che non risultano in organico di diritto e che per via di una norma già esistente”, il comma 69 dell’articolo 1 della legge 107/2015, “stavolta sono stati scorporati dalla spesa del Miur. Ora, però, questo significa anche che quei posti andranno sicuramente a supplenza fino al 2021”.
Ciò significa anche che costerà meno l’operazione di scorporo alle casse dello Stato? “Non proprio – ha risposto il direttore – perché sicuramente i docenti in organico di fatto, a partire dai 50 mila insegnanti di sostegno assunti in deroga con supplenza al 30 giugno, anche nel prossimo triennio verranno assunti a tempo determinato”.
“Anzi, siccome gli alunni disabili sono in aumento, la loro spesa verrà sicuramente incrementata. A ben vedere, poi, quest’anno ne sono stati assunti appena 1.600, a fronte di oltre 13 mila autorizzati, perché le GaE e le graduatorie di merito risultavano esaurite. Per migliaia di specializzati nell’insegnamento ai disabili, inseriti solo nelle graduatorie d’istituto, non c’è stato nulla da fare, se non continuare a fare i supplenti. Sempre in attesa del concorso o di partecipare al Fit”.
“Poi, se assunti, dovranno rimanere per cinque anni almeno sul sostegno: un periodo di tempo – ha continuato Giuliani – che con la Buona Scuola si voleva portare a dieci, ma che è rimasto immutato perchè siccome si tratta di un insegnamento particolare, che necessita di particolari predisposizioni e motivazioni interiori, appare quello più indicato prima di tornare, se uno vuole, ad insegnare sulla disciplina”.
A Giuliani, infine, è stato chiesto se la Scuola nella legge di bilancio è stata tutelata o maltrattata. “Né l’uno, né l’altro”, ha replicato il giornalista. “Francamente ci aspettavamo di più, anche considerando quanto era stato detto in campagna elettorale”.
“Effettivamente, sono passati solo pochi mesi dall’insediamento del Governo. Per un giudizio obiettivo, secondo noi occorre attendere il prossimo anno: certo, se tra 12 mesi si continuerà a non investire nella scuola somme importanti, allora il giudizio sarà negativo”.
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