Docente di sostegno usato per supplire il docente contitolare in quarantena e l’alunno disabile privato dell’insegnante esclusivo? Per Stefano D’Errico, segretario nazionale Unicobas, è un conflitto normativo bello e buono. Lo sostiene alla diretta Facebook di Tecnica della Scuola Live del 28 ottobre (rivedi la diretta), dedicata alla nota Ministeriale del 26 ottobre a firma del Capo Dipartimento Bruschi.
Queste le parole di D’Errico: “Per la prima volta nella storia si dice che gli insegnanti di sostegno possono essere distratti dallo stare con l’alunno diversamente abile per andare a fare una supplenza al posto del docente della scuola comune. Questo confligge con la legge: è una violazione del diritto allo studio del diversamente abile. Un conflitto normativo in funzione del mero risparmio. Non si salva il paese dalla pandemia senza spendere per la scuola e per la sanità.”
Ecco cosa dice in proposito la nota di Bruschi, cui fa riferimento il Segretario:
Per quanto attiene la circostanza dei docenti di sostegno, contitolari a pieno titolo delle classi in cui prestano servizio, si ritiene che la particolarità della loro funzione inclusiva per l’alunno con disabilità, in via ordinaria, debba essere considerata prioritaria rispetto alla necessità di gestione generalizzata del gruppo classe. I Dirigenti scolastici, pertanto, potranno disporre il loro impiego in funzioni di supporto al docente in quarantena esclusivamente a orario settimanale invariato e nelle classi di cui siano effettivamente contitolari, sempre che non vi siano particolari condizioni ostative, legate alla necessità di gestione esclusiva degli alunni con disabilità loro affidati.
Al punto successivo, invece, la nota, con particolare riferimento alla scuola Primaria, dispone che nel caso in cui, al contrario, a essere in quarantena fosse il docente di sostegno, entrambi i contitolari della classe si occuperanno dell’intero gruppo classe (il docente di sostegno in quarantena a distanza, l’altro in presenza) dato che il ragazzo disabile, tendenzialmente, continuerà a frequentare la scuola in presenza.
La nota:
Nel caso in cui il docente di sostegno sia posto in quarantena, si ritiene di poter individuare, proprio nel principio della contitolarità sulla classe di tutti i docenti, la misura più idonea per garantire il diritto allo studio dell’alunno con disabilità, cui deve essere di norma consentita la frequenza delle lezioni in presenza. Nella scuola primaria, in particolare, si potrà prevedere che il docente di sostegno posto in quarantena svolga le attività didattiche a favore dell’intero gruppo classe, potendosi temporaneamente attribuire la speciale presa in carico dell’alunno con disabilità al docente di posto comune della classe.
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