Non è trascorso un tempo incommensurabile dalla proposta emendativa della Senatrice Puglisi che favoriva i vicari. Di certo, ricordiamo, ancora e persino, la sua amara reazione all’esito della propria proposta.
Era l’allora luglio 2017! ma nel giorno di Santa Claus dell’anno 2017, la settima commissione della Camera, con ben 24 firme, approva il seguente emendamento:
“Proposta emendativa pubblicata nel Bollettino delle Giunte e Commissioni del 06/12/2017; 4768/VII/1.22.
Dopo il comma 333, aggiungere i seguenti:
333 – bis. Nell’anno scolastico 2018/2019, in ciascuna istituzione scolastica di dimensioni superiori ai limiti di cui all’articolo 19, comma 5, del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito dalla legge 15 luglio 2011, n. 111, che sia affidata in reggenza, è esonerato dall’insegnamento un docente individuato dal dirigente reggente tra i soggetti di cui all’articolo 1, comma 83, della legge 13 luglio 2015, n. 107. Ai docenti esonerati si applica l’articolo 14, comma 22, del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito dalla legge 7 agosto 2012, n. 135.
333 – ter. All’onere derivante dall’attuazione del comma 333-bis pari ad euro 16,94 milioni nel 2018 ed euro 25,40 milioni nel 2019, si provvede mediante corrispondente riduzione del Fondo di cui all’articolo 1, comma 200, della legge 23 dicembre 2014, n. 190.” con tanto di firme: Malpezzi Simona Flavia, Coscia Maria, Piccoli Nardelli Flavia, Ghizzoni Manuela, Ascani Anna, Rocchi Maria Grazia, Carocci Mara, Blazina Tamara, Bonaccorsi Lorenza, Iori Vanna, Coccia Laura, Crimì Filippo, Dallai Luigi, D’Ottavio Umberto, Malisani Gianna, Manzi Irene, Narduolo Giulia, Pes Caterina, Rampi Roberto, Sgambato Camilla, Ventricelli Liliana, Capone Salvatore, Culotta Magda, Ribaudo Francesco.
I ricorrenti 2011, totalmente confusi dai metodi risolutivi delle commissioni parlamentari, si interrogano sullo scenario che potrebbe aprirsi a seguito di “andamento veloce” di eventuali piani organizzativo-dirigenziali, nonché sull’impiego di somme da stanziare in virtù di nuove situazioni:
1.vicari esonerati che diventerebbero, di fatto, figure potenziate nel loro ruolo e nella loro funzione, a discapito dei ricorrenti 2011, già discriminati dai commi 87 e 88 della L 107/2015. Certa conseguenza è che all’atto dell’emanazione di un simile provvedimento i membri del Comitato e TUTTI coloro i quali sono in attesa dei provvedimenti giurisdizionali, sarebbero doppiamente discriminati.
O vogliamo parlare di “soldi”? di Erario dello Stato? Parliamone….
Eppure l’esecutivo si era impegnato nella soluzione dell’annosa questione, accogliendo OdG presentati! Ma anche questo impegno lascia perplessi i ricorrenti, ma, intanto, la Corte Costituzionale ha pubblicato un “carinissimo e tanto atteso” atto di promovimento:
Che dire? Il Governo sempre up!
Angela Barbara Carbone
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