La scuola boccia il docente esperto. Lo rileva il sondaggio della Tecnica della Scuola cui hanno partecipato in sole 4 ore 1059 persone, per la maggior parte docenti (93%). I partecipanti, per il 40% provenienti dal Nord Italia, in tutte le categorie coinvolte (docenti, dirigenti e altro) non si sono espressi favorevolmente al nuovo provvedimento del Governo che introduce la figura del docente esperto, remunerato con circa 450 euro al mese in più dei colleghi, dopo una formazione di 9 anni (3 cicli formativi triennali consecutivi). Insomma, sebbene gli effetti del provvedimento, in primo luogo l’integrazione retributiva, si faranno sentire solo tra 10 anni, sin da ora il mondo della scuola ha le idee chiare in proposito: 9 docenti su 10 dicono no (il 91%); della stessa idea i dirigenti scolastici, i no nel loro caso salgono addirittura al 92%.
La tempistica dei 10 anni, peraltro, è più di ogni cosa, ciò che lascia increduli i lettori della Tecnica della Scuola, anche a fronte di una considerazione piuttosto ovvia: quanto varranno 450 euro tra dieci anni, considerando il caro vita e l’inflazione? In un quadro geopolitico instabile come quello che attraversiamo oggi, cui ha fatto riferimento anche il Presidente del Consiglio Mario Draghi, nella conferenza stampa di presentazione del Decreto Aiuti, è facile immaginare che l’inflazione continui a galoppare.
– Benissimo valorizzare la formazione soprattutto in competenze didattiche. Non so se questo sia il modo giusto.
– Tra 10 anni??? E tutti i corsi fatti fino ad oggi??? Ma cos’è uno scherzo??? 10 anni???
– Dieci anni di formazione per 500 euro in più al mese? Ma scherziamo?
– Lo stipendio medio dovrebbe essere alzato non solo a questa figura ma a tutti gli insegnanti che, dopo anni di formazione, studio e sacrificio, ricevono uno stipendio sottopagato. Condizione angosciante (data l’importanza della cultura ) avallata in Italia!
– Fra dieci anni 450 euro equivarranno a 10 euro di oggi, il sistema delle promesse (e fregature) “a venire” non cambia!
Precisiamo che l’indagine è stata realizzata dalla testata giornalistica “La Tecnica della Scuola” nella giornata del 5 agosto 2022. Hanno partecipato 1.059 lettori. Il sondaggio non ha carattere di scientificità: i risultati derivano da conteggi automatici.
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