La nascita della figura del docente esperto sta scatenando numerose polemiche. A regolarne diritti, doveri e benefici è il Decreto Aiuti all’art. 39. La maggior parte dei docenti e dei dirigenti scolastici non gradisce l’istituzione di questa figura, come ha dimostrato un nostro sondaggio che in sole 4 ore ha raggiunto più di mille persone: ben 9 docenti su 10 hanno bocciato il nuovo provvedimento del Governo.
Ricordiamo che si discute di una bozza approvata in Cdm nella serata del 4 agosto che dovrà giungere in Gazzetta Ufficiale nei prossimi giorni e che a seguire dovrà iniziare il suo percorso in Parlamento, in vista della conversione in legge. Un percorso a ostacoli, possiamo immaginare, date le immediate proteste dei sindacati.
Nel frattempo è partita anche una petizione contro la norma sul “docente esperto” che sta spopolando su change.org, attualmente firmata da più di 11mila persone.
L’istituzione del docente esperto era davvero così urgente?
Ad esprimere disappunto contro questa misura, tra gli altri, è stato Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti. Quest’ultimo ha fatto notare che ci sono questioni ben più urgenti da risolvere e di cui invece il Governo non si è interessato, come il rinnovo del contratto scuola 2019/2021: “Mentre si tenta di istituire una differenziazione stipendiale che dovrebbe entrare in vigore tra un decennio, scatenando una inutile guerra tra poveri, il rinnovo del contratto della scuola per l’ormai passato triennio 2019/2021 langue ancora a causa dell’assoluta mancanza di risorse. Come langue qualsiasi norma che serva a ottenere classi meno affollate e a risolvere così uno dei mali più gravi da cui è affetta la scuola italiana”, ha detto in un comunicato stampa.
Per questo il sindacato spera che venga fatto un passo indietro: “Ci auguriamo che il presidente Mattarella non firmi il decreto Aiuti bis senza che prima venga stralciata la norma assurda riguardante il cosiddetto docente esperto. Facciamo molta fatica a capire quali siano i requisiti di urgenza per una misura che esplicherà i suoi effetti tra ben dieci anni”.
In più Di Meglio fa notare che a suo avviso non sono state date abbastanza informazioni a proposito di ciò di cui dovrà occuparsi questa figura: “A giudicare dal testo si tratta di un provvedimento inutile e incomprensibile oltre che ingannevole, perché non specifica in quali materie dovrebbero essere esperti i docenti a cui si riferisce. Attendiamo di conoscere la posizione dei partiti politici in merito”, ha concluso.
Ma chi è e cosa fa il docente esperto?
Chi potrà candidarsi: tutti i docenti di ruolo.
Cosa si chiede al docente: 1) la partecipazione a nove anni di formazione, articolati in tre cicli triennali al temine dei quali, previa valutazione positiva dei percorsi seguiti, sarà ottenibile la qualifica sulla base di determinati criteri; 2) l’obbligo a rimanere nella istituzione scolastica per almeno il triennio successivo al conseguimento di suddetta qualifica.
Criteri: ancora da individuare e rimessi alla contrattazione collettiva; in fase di prima applicazione: 1) media del punteggio ottenuto nei tre cicli formativi consecutivi per i quali si è ricevuta una valutazione positiva; 2) in caso di parità di punteggio diventa prevalente la permanenza come docente di ruolo nella istituzione scolastica presso la quale si è svolta la valutazione e, in subordine, l’esperienza professionale maturata nel corso dell’intera carriera, i titoli di studio posseduti e, ove necessario, i voti con cui sono stati conseguiti detti titoli.
Quando si otterrà la qualifica: al termine dei nove anni di formazione, ma solo una parte dei docenti diventerà DOCENTE ESPERTO (precisamente, un contingente non superiore a 8 mila unità per ciascuno degli anni 2032/2033, 2033/2034, 2034/2035 e 2035/2036, per un totale di 28.000 unità).
Retribuzione prevista: una volta ottenuta la qualifica (quindi dopo nove anni), il docente diventato ESPERTO riceverà un assegno annuale di importo pari a 5.650 euro che si somma al trattamento stipendiale in godimento.
Ai fini pensionistici e previdenziali: le disposizioni operano con effetto sulle anzianità contributive maturate a partire dalla data di decorrenza del beneficio economico riconosciuto.
Funzioni del DOCENTE ESPERTO: la qualifica non comporta nuove o diverse funzioni oltre a quelle dell’insegnamento.