A partire da quest’anno entra in vigore la novità prevista dalla legge di bilancio 2022 che introduce l’insegnamento dell’educazione motoria da parte di docenti specializzati nelle classi quinte della scuola primaria. Il prossimo anno la novità riguarderà anche le classi quarte.
Nelle classi a 24-27-30 ore le due ore settimanali saranno aggiuntive, mentre nelle classi a 40 ore verrà mantenuto l’orario in essere, con la possibilità di compresenza.
La novità sta facendo discutere molto e non trova tutti d’accordo.
Secondo la Flc-Cgil, per esempio, “l’insegnamento dell’educazione motoria da parte di un docente esperto risponde a una logica disciplinaristica, in contraddizione con l’impostazione pedagogico-didattica della scuola primaria come contesto di apprendimento interdisciplinare, finalizzato a uno sviluppo armonico e integrale della persona”.
In un dossier che il sindacato di Francesco Sinopoli sta diffondendo proprio in questi giorni si legge anche: “La formazione dei docenti di scuola primaria, caratterizzata dallo studio approfondito dei percorsi evolutivi, dei processi e dei meccanismi di costruzione di conoscenze e abilità, delle fasi di sviluppo delle bambine e dei bambini da 6 a 11 anni, nonché dall’acquisizione di competenze metodologiche e disciplinari, alla base di qualsiasi processo di crescita significativo, a prescindere dall’ambito disciplinare di riferimento, non appartiene ai futuri docenti esperti di educazione motoria”.
Il sindacato osserva di aver segnalato fin da subito al Ministero dell’Istruzione i problemi che avrebbe posto l’applicazione della norma e denuncia il fatto che da Viale Trastevere non è mai arrivato un mezzo chiarimento.
“Rimangono così irrisolti – sostiene la Flc – tutti i nodi relativi al rapporto di lavoro, alle dotazioni organiche, all’inquadramento giuridico e all’utilizzo del personale che, in assenza del titolo abilitante per l’insegnamento nello specifico ordine di scuola non potrà, a norma di legge, essere impegnato in nessun’altra attività di insegnamento”.
“L’introduzione del nuovo insegnamento – ammette però il sindacato – è norma di legge e, in quanto tale, va applicato, ma occorre contrastare quel senso comune che vede nel provvedimento l’opportunità per bambine e bambini di “imparare uno sport”, secondo un’idea di scuola performante piuttosto che formativa, incontrando il consenso anche di alcuni docenti che, sempre più pressati da oneri e responsabilità, ritengono di potere essere alleggeriti cedendo parte della loro professionalità”.
Il problema maggiore, per la Flc, è che “il provvedimento rischia di fare da apripista a ulteriori interventi di esperti, dall’educazione musicale alle discipline STEM, volti a secondarizzare la scuola primaria”.
Proprio per questo il sindacato di Sinopoli “sollecita le scuole, a partire dai collegi dei docenti, a promuovere dibattiti, raccolte di firme, mozioni, prese di posizione finalizzate a modificare o abrogare la norma di legge e salvaguardare quell’idea di istruzione, fattore di sviluppo e maturazione della persona, che ha fatto della scuola primaria italiana un modello esemplare nel mondo”.