Nella giornata del 30 agosto la Commissione Cultura del Senato ha esaminato il testo del decreto legge 115 e in particolare sull’articolo 38 che contiene le disposizioni in materia di “docente esperto”.
Diversi i senatori che sono intervenuti nel dibattito.
Mario Pittoni, della Lega, ha espresso perplessità “sia sul metodo seguito che sul merito dell’intervento normativo”.
“Quanto al metodo – si legge nella sintesi pubblicata nel sito della Commissione – si tratta a suo avviso di norme calate dall’alto, senza una previa condivisione con il mondo della scuola. Quanto al merito, giudica negativamente la scelta di circoscrivere la misura a soli 32.000 docenti, che pare finalizzata ad istituire una vera e propria casta”.
Nettamente contraria Bianca Granato (già M5S e ora del Gruppo Uniti per la Costituzione) che ha stigmatizzato “la scelta di limitare l’ambito di applicazione ad una platea minima di insegnanti, che peraltro verrebbe a beneficiare di incrementi stipendiali a partire dal 2032”.
“Si tratta – ha dichiarato Granato – a suo avviso di una vera e propria beffa ai danni di una categoria che meriterebbe ben altra attenzione da parte delle Istituzioni, che dovrebbero invece perseguire l’obiettivo di un generale miglioramento della scuola”.
Andrea Cangini (già Forza Italia e ora Gruppo Misto) ha invece rilevato che “la disposizione, seppur perfettibile, ha l’indubbio pregio di costituire un primo passo verso l’irrinunciabile finalità di premiare il merito nella scuola”.
La senatrice Loredana Russo (Insieme per il futuro) ha evidenziato che a suo parere “le misure volte a premiare il merito dovrebbero interessare anche i docenti che affiancano la dirigenza scolastica nello svolgimento di attività organizzative e gestionali della scuola” auspicando anzi che “le Commissioni riunite, nel corso dell’esame in sede referente, si facciano carico di tale esigenza, migliorando l’attuale formulazione dell’articolo 38”.
Molto atteso era l’intervento del relatore Marilotti (il suo partito, il PD, aveva infatti preannunciato già nei giorni scorsi la richiesta di stralcio dell’intera disposizione).
In realtà Marilotti si è limitato a condividere le perplessità emerse nel dibattito riferite ai contenuti dell’articolo 38 aggiungendo anche di ritenere inaccettabile che il numero di docenti che possono beneficiare dell’assegno annuale ad personam sia limitato a sole 32.000 unità.
Senza dimenticare – ha aggiunto il senatore dem – che “non va dimenticato che gli stipendi dei docenti italiani sono significativamente inferiori rispetto a quanto previsto in altri Paesi europei”.
In conclusione, però, Marilotti ha presentato un “parere favorevole condizionato alla modifica dell’attuale formulazione dell’articolo 38”.
Nel concreto adesso, la palla passa alle Commissioni Bilancio e Finanze che nelle prossime due giornate dovranno mettere a punto il provvedimento per poterlo presentare in aula il prossimo 6 settembre.
E’ ormai chiaro, comunque, che la norma sul docente esperto non verrà cancellata; tutt’al più potrebbe essere leggermente ritoccata anche se, per la verità, i segnali che arrivano dal Governo indicano che l’intero decreto rimarrà pressoché intatto.
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