La scuola italiana è davvero inclusiva? Secondo una mamma no: la donna ha denunciato una situazione molto sgradevole vissuta in prima persona dalla propria figlia, che è seguita da un insegnante di sostegno. O meglio, pare che la docente della bambina non si sia sforzata di includerla.
Il contesto è quello della fine dell’anno scolastico. Secondo quanto ha scritto la donna in un post su X, l’insegnante avrebbe “fatto a tutti i bambini della classe un regalo in base al merito (ad alcuni un’agenda e altri oggetti di cancelleria ad altri solo un pastello a cera…)”.
“A mia figlia Anna niente che tanto lei fa italiano con il sostegno”, ha poi chiosato con amarezza. “Io ormai segnalo tutto. Comunque se ne va l’anno prossimo, ha chiesto il trasferimento. Penso ai bambini e alle bambine che troverà, se ci saranno soggetti fragili non seguiti…mi viene da piangere, giuro”, ha poi aggiunto rispondendo ad alcune domande di altri utenti.
Un fatto simile è successo qualche settimana fa, relativo ad una classe di un istituto di Torino che si sarebbe dovuta recare in uno studio radiofonico, nella redazione di Radio24, per mettere a punto il podcast prodotto; solo che l’emittente ha posto un limite, massimo 15 alunni. Come fare? Il Consiglio di Classe ha così deciso di fare recare nella radio solo gli allievi più bravi, “dimenticando” che in questo modo gli alunni più “fragili” sarebbero stati esclusi.
“Il merito a cui noi puntiamo non ha come riferimento la media aritmetica in pagella, ma l’impegno e la costanza nel realizzare i propri personali talenti”.
“Se poi la scelta di ridurre a soli 15 studenti gli ammessi alla visita è stata fatta dalla struttura ospitante, credo che si potesse chiedere ed ottenere una eccezione facendo proprio riferimento alla necessità di una didattica inclusiva“, ha sottolineato Valditara.
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