Falsi certificati medici, attestanti una patologia grave per cui era necessaria una terapia salvavita, assentandosi dal servizio tra 8 mesi (da ottobre scorso a giugno) pur percependo lo stipendio pieno.
Un uomo 36enne, originario della Calabria, insegnante presso un istituto di istruzione superiore in provincia di Vicenza, è accusato di truffa ai danni dello Stato e false attestazioni e certificazioni.
I finanzieri del Comando provinciale di Reggio Calabria hanno sequestrato preventivamente le somme indebitamente percepite.
Assunto a tempo determinato come docente, non era di fatto, per tutto il periodo del contratto, mai stato in servizio giustificando le assenze con documenti rivelatisi falsi a partire dal certificato medico, apparentemente rilasciato da un ospedale di Reggio Calabria, che attestava la presunta grave patologia.
Sulla base di un apparente quadro clinico “compromesso”, il medico curante dell’insegnante aveva trasmesso telematicamente all’istituto scolastico vicentino tutti i successivi certificati medici attestanti la necessità di terapie salvavita.
In questo modo, dunque, sfruttando il proprio medico curante, dopo avergli presentato una documentazione sanitaria falsa attestante una patologia grave, solo in apparenza sofferta, il “furbetto” ha truffato per mesi il proprio datore di lavoro, riuscendo a percepire fraudolentemente indebite somme a titolo di compensi stipendiali.