Una ragazza di appena vent’anni è già insegnante di ruolo: la docente insegna informatica in una scuola secondaria del ferrarese, e ha inviato una lettera a Il Resto del Carlino parlando della sua storia con entusiasmo.
“Ho vinto il concorso, insegno per la mia prima volta. Riesco ad instaurare con loro un dialogo costruttivo e autentico, portando in aula entusiasmo e un approccio educativo vicino alla loro realtà”, ha spiegato l’insegnante, che ha pochi anni in più dei suoi allievi.
L’insegnante si è pure iscritta al corso di laurea in ingegneria informatica ed elettronica. “Ce l’ho fatta, ho vinto”, la docente ricorda ancora il giorno in cui, lo scorso novembre, ha passato il concorso. “Il mio primo giorno da prof, che emozione. Non riesco a tradurre con le parole cosa ho provato. Anche se in realtà ho iniziato ad insegnare a 19 anni”.
Qualche tempo fa abbiamo parlato di due tra i più giovani insegnanti d’Italia, di diciannove anni: diplomati a luglio 2023 presso un’istituto in provincia di Salerno, i due ragazzi hanno vinto un concorso a cattedre, diventando insegnanti tecnico-pratici (ITP). Angelo insegna adesso a Chieri, mentre Jacopo a Chivasso, lavorando nei laboratori per formare le nuove generazioni.
“La prima volta in classe è stata la sfida più grande”, racconta Angelo in un’intervista al Corriere della Sera. “Passare da alunno a docente è stato inizialmente spiazzante, ma una volta rotto il ghiaccio è diventato tutto più naturale. La nostra età ci avvantaggia: parliamo agli studenti con un linguaggio giovane, il nostro, e questo ci ha permesso di creare subito sintonia”.
Per Jacopo, vivere e lavorare lontano da casa non è un ostacolo, sempre al Corriere racconta: “Durante il periodo di studi ho partecipato a progetti Erasmus in Spagna e scambi culturali in Belgio, quindi sono abituato a stare lontano. Noi giovani del nuovo Millennio siamo figli del mondo, le distanze non ci spaventano“.
Entrambi hanno realizzato il sogno di lavorare nella scuola poco dopo il diploma. Angelo, infatti, ha iniziato con una supplenza come assistente tecnico per poi affrontare il concorso. “Mai arrendersi: se si fallisce, bisogna riprovare. La costanza premia sempre”, afferma con convinzione.
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