Un storia contorta quella che vede come protagonista un docente di una scuola superiore dell’hinterland milanese e una studentessa poco più che maggiorenne. I due hanno intrapreso una storia d’amore, di cui era a conoscenza la madre dell’alunna, che è costata cara al professore: quest’ultimo è stato infatti destituito dal servizio e bandito a vita dal mondo della scuola.
La vicenda è stata ricostruita da Il Corriere della Sera. Quando è emersa la notizia della liaison tra docente e studentessa, nel 2018, l’insegnante è stato allontanato da scuola con un provvedimento disciplinare del ministero dell’Istruzione, al quale poi ha fatto ricorso. Ma per lui non c’è stato nulla da fare: la sentenza della Cassazione che conferma la destituzione è stata pubblicata lo scorso 20 ottobre.
I giudici hanno spiegato che “il disvalore delle condotte emergeva in tutta la sua gravità considerando, da un lato, il ruolo di responsabilità e la funzione educativa assegnati al docente e, dall’altro, il fatto che gli studenti a lui affidati attraversavano un’età obiettivamente critica sotto il profilo dello sviluppo della personalità e delle modalità di interazione sociale”.
Il docente si è difeso cercando di spiegare che tutto si fosse sempre svolto al di fuori della scuola e “senza ricadute in ambito scolastico”, in quanto il rendimento dell’alunna e i suoi rapporti con i compagni e con gli altri professori non erano stati “pregiudicati”.
La difesa del docente ha provato anche a garantirgli il rientro a scuola con mansioni diverse dall’insegnamento, ambito che si applica anche per reati che abbiano la pena massima sotto i tre anni. L’uomo, all’epoca, non è stato denunciato perché avere una relazione consenziente con un proprio studente o una propria studentessa è reato solo se l’allievo o l’allieva hanno meno di 16 anni.
Il docente non ha negato in Tribunale di essersi innamorato della studentessa proprio nell’anno in cui ha compiuto 18 anni. Inoltre ha spiegato che tutto fosse “scaturito da un iniziale interessamento” della ragazza, e che lei fosse pienamente consenziente e che ricambiasse i suoi sentimenti.
Insieme alla conferma della destituzione dal servizio è arrivata anche una sanzione accessoria: il docente non potrà avere in futuro alcun accesso al mondo della scuola, in nessuna posizione, né a qualsiasi altra forma di pubblico impiego.
La relazione con la studentessa è stata ritenuta “una grave violazione dei doveri inerenti alla funzione educativa”. Il giudizio più critico è quello contenuto nelle motivazioni della sentenza di Appello (che risale al 10 gennaio 2020): “Instaurare una relazione sentimentale e sessuale con un’alunna, tanto più se minorenne, significava venir meno in modo radicale ai doveri e alle responsabilità insiti nel ruolo e disvelava la totale incapacità di discernere la sfera professionale da quella personale e la sfera etica da quella sentimentale, giungendo il docente a uniformarsi nei comportamenti a un coetaneo dei propri allievi”.
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