La “buona scuola della discordia” alimenta ancora disperazione e rabbia. Resta alta la tensione tra il personale della scuola che continua a pagare sulla propria pelle gli effetti negativi originati dalla riforma.
Non si contano più le vittime, ormai “mietute” dall’algoritmo del Miur, responsabile degli errati trasferimenti dei prof. Continuano le polemiche. Molti ricorderanno le varie proteste estive attuate contro il “cervellone del ministero”, che sembrava esser andato in tilt a seguito dell’assegnazioni delle sedi;alcune delle quali date a caso. Numerosi gli errori che si sono verificati nella fase dei trasferimenti di diversi docenti.
Tanti prof con punteggio elevato e con situazioni di precedenza si sono ritrovati con sede assegnata fuori regione o in altra provincia. La maggior parte di loro, si è vista di colpo trasferita al Nord, dove, naturalmente, esiste una elevata disponibilità di posti. Centinaia e centinaia sono stati i docenti che per mero errore di calcolo generato dal “cervellone” informatico, sono stati destinati lontano dalla propria residenza. Tantissimi i trasferimenti coatti al nord Italia. Insomma, il 16,7% degli insegnanti sarebbe stato mandato ad una sede sbagliata, per dirla in breve, due insegnanti su dieci.
Ma quella che doveva essere la “buona scuola”, in poco tempo, è diventata un vero tormentone, creando malumori, disperazione, ansia, sfasciando famiglie, portando alcuni docenti anche a compiere gesti estremi.
In questi ultimi mesi, sono state molte le vicende paradossali che si sono registrate, causate dal mal funzionamento dell’algoritmo. Tantissimi i docenti danneggiati.
Non passa inosservata la vicenda di una docente cosentina affetta da sclerosi multipla, invalida al 100%, trasferita fuori regione dall’algoritmo del Miur. Un dramma nel dramma!
E’ opportuno ricordare che la prof rientra nelle tutele e precedenze, come previsto dal comma 3, dell’articolo 3, della Legge 104/92. L’anno scorso la malattia la costringe sulla sedia a rotelle, ma nonostante tutto Carmela non si dà per vinta e non vuole rinunciare all’insegnamento, sua grande passione. Intanto, quest’anno in occasione della mobilità, inoltra tramite il sistema on line la domanda di trasferimento accludendo tutta la documentazione medica attestante l’invalidità personale. Dopo la pubblicazione dei movimenti, Carmela apprende di esser trasferita fuori regione.
A questo punto si ritrova doppiamente beffata e dalla vita e dal Miur. Alla luce dei risultati, la prof inoltra, all’ufficio scolastico provinciale, il tentativo di conciliazione, dal quale non ottiene alcun riscontro.
La vicenda della docente cosentina, bisognosa di cure mediche continuative, ha dell’incredibile. La donna, mamma di tre bambini, sposata con un docente trasferito anche lui fuori regione, che però, a sua volta, riesce ad ottenere assegnazione provvisoria in provincia per assistenza al familiare disabile. La situazione diviene ancor più paradossale in questo caso, la moglie gravemente malata non viene riconosciuta tale dall’algoritmo, mentre al marito viene concesso di godere del beneficio della legge 104, che consente l’assistenza al familiare disabile, che, però, oggettivamente non si trova in casa, ma costretto fuori regione.
Un sistema davvero assurdo ed enigmatico che la dice lunga, dove i diritti non vengano rispettati. Oltre al danno psicologico, per Carmela, si aggiunge anche quello morale e familiare, che nel sistema del Miur, governato dal pressapochismo, non dà importanza all’aspetto umano, e la persona è considerata solo un numero.
Ad occuparsi del caso è Confintesa Scuola, giovane sindacato, che si dichiara pronto ad intervenire legalmente per garantire la tutela dei diritti del lavoratore. Dopo le numerose vittorie ottenute a livello nazionale, a seguito dei tanti errori causati dell’algoritmo, la battaglia del giovane sindacato continuerà nei tribunali, solo cosi si potrà porre rimedio al danno.
Adele Sammarro
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