Il Giudice del Lavoro di Siena dott. Delio Cammarosano ha emesso la sentenza n. 180/2019 pubblicata il 15/07/2019, in cui annulla due procedimenti disciplinari e il licenziamento del Maestro Adriano Fontani.
Come già scritto di recente dalla nostra testata, un’interrogazione parlamentare del 2010 a firma di due Senatori del Partito Democratico, afferma che dal 2004 il maestro Adriano Fontani, maestro di scuola primaria in provincia di Siena, sarebbe stato oggetto di una feroce ed intensa persecuzione scolastica e politica, originata da una chiara e gravissima discriminazione religiosa assecondata dalla scuola pubblica. Il tutto inizia quando il maestro Fontani decide di lasciare il gruppo religioso dei Testimoni di Geova.
Il caso del maestro Fontani, come si evince da un’intervista fatta dalla nostra testata al docente senese, è una vera e propria persecuzione che lo porterà ad essere licenziato dal ruolo di maestro e anche ad avere gravi problemi di carattere familiare e affettivo.
Tale persecuzione è diventata particolarmente intensa e feroce dal gennaio 2005, quando il primo ispettore scolastico inviato sul posto Antonio Fratangelo, così è scritto nell’interrogazione presentata al Senato, osò difendere, lodare e dare pienamente ragione al Fontani riconoscendo valide le sue proteste e condannando l’operato della scuola per la discriminazione subita e quando il suo direttore scolastico provinciale ha sostenuto le ragioni di Fontani e la relazione del “suo” ispettore: allora la direzione scolastica di Firenze prima annullò ed invalidò tale ispezione, negò illegittimamente al Fontani la relazione che lo sosteneva che aveva chiesto a norma di legge, e poi arrivarono perfino minacce di sanzioni a carico dell’ispettore, un trasferimento punitivo a carico del dirigente scolastico provinciale che sosteneva lui ed il maestro e cominciò a carico del Fontani la raffica di sanzioni ed ispezioni prefabbricate sopra descritte protrattesi per quattro anni fino al 2009.
Tutte queste vicissitudini vengono inflitte a carico di un docente preparatissimo, motivato e stimatissimo come pochi e come tale inutilmente amato e difeso (a Buonconvento nel 2005, come a Monteroni nel 2008) da centinaia di genitori, alunni, ex alunni e famiglie che si sono vanamente mobilitati a suo favore e ai quali è stato perciò sempre e sistematicamente impedito di testimoniare a suo favore.
Il tutto si complica il 31 ottobre 2016 quando l’USR Toscana prende la drastica decisione di licenziare il maestro Fontani perché si sarebbero rotti i rapporti di fiducia tra il dipendente e la sua stessa Amministrazione.
Il giudice del lavoro del Tribunale di Siena accerta la invalidità delle sanzioni disciplinari tutte, sospensive ed espulsiva, inflitte al Maestro Adriano Fontani dall’Amministrazione scolastica convenuta; condanna il Ministero IUR alla restituzione in favore del ricorrente delle due mensilità trattenute con l’applicazione delle due sanzioni impugnate, dell’8/7 e 8/8/2016, oltre interessi legali, oltre alla reintegrazione del lavoratore ricorrente nel medesimo posto di lavoro e al risarcimento del danno pari ad un’indennità commisurata alla retribuzione globale di fatto dal giorno del licenziamento sino a quello dell’effettiva reintegrazione, nella misura massima di dodici mensilità della retribuzione globale di fatto, oltre al versamento dei contributi previdenziali e assistenziali dal giorno del licenziamento fino a quello dell’effettiva reintegrazione.
Il Maestro Fontani è stato reintegrato nella sua scuola in extremis prima di andare in pensione, infatti nell’anno scolastico 2019/2020 compirà 67 anni e molto probabilmente sarà congedato d’ufficio. Eppure se fosse per il Maestro senese, lui rimarrebbe in servizio per qualche altro anno, tanta è la voglia di riprendere un cammino didattico interrotto per le sue note vicissitudini.
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