Una docente, Annalisa Piran, che insegnava in una scuola primaria del trevigiano, è scomparsa a soli 50 anni lo scorso 18 agosto dopo una lotta con una malattia. A riportarlo è Il Gazzettino. Il lutto, ovviamente, ha sconvolto la comunità in cui era inserita.
La maestra ammalata da qualche anno, come spiega il quotidiano locale, aveva continuato a lavorare quando le sue condizioni di salute glielo hanno permesso. La donna era impegnata in ambito sociale e parrocchiale. L’Istituto comprensivo per il quale lavorava e del quale è stata membro del consiglio di istituto fino a due anni fa, ha lasciato nel proprio sito web un toccante pensiero: “Oggi tutta la comunità scolastica piange la perdita di una docente stimatissima e amatissima, fulgido esempio di coraggio, forza e professionalità. Il ricordo della tua azione educativa e dell’amore pedagogico per i tuoi bambini resterà per sempre nella memoria di tutti Noi. Sarai in tutto ciò che in questi anni hai contribuito a costruire per i nostri bambini, in qualità di docente e di consigliere di Istituto con passione, abnegazione e dedizione. Vivrai nei cuori di tutti coloro che come me ti hanno stimata e apprezzata. Troveremo la forza di superare questo momento di dolore pensando alla tua volontà nel silenzio, al tuo coraggio e all’amore per la vita. Tutta la comunità scolastica si stringe al dolore della tua adorata famiglia”.
Sul portale sono presenti anche messaggi di cordoglio da parte dei colleghi dell’insegnante e dei genitori degli alunni della scuola. “Il nostro Istituto ha avuto l’onore di collaborare con un’insegnante vivace, attenta ed appassionata. Desiderosa di lavorare in una scuola autentica, che punti al saper essere e al saper fare. Instancabile maestra di tutti e di ciascuno. Una collega coinvolgente, franca, trasparente, affamata di condivisione e di profondità. Annalisa Piran è stata un’insegnante nel più autentico significato del termine: ha ‘inciso un segno’ a chi l’ha incrociata nel suo cammino”, queste le parole dei primi.
“Il tuo contesto, cara maestra, è il nostro contesto: la tua vita, i tuoi cari, sono, per trasposto, i nostri cari, la nostra vita… e ora, di fronte a una perdita così grande, cosa resta? Resta il dolore, certo, ma restano i tuoi insegnamenti, il tuo amore e il tuo modo di viverlo e trasmetterlo in tutte le forme e le circostanze. E, per certi versi, questa è l’immensità! Ed è questa, cara maestra, che ci permetterà di riconoscerti ogni giorno, in ogni germoglio di questo grande albero che è la vita che hai amato”, queste quelle dei secondi.
Sicuramente spinta dalle volontà espresse in vita dalla maestra, nelle epigrafi la famiglia ha specificato di non volere fiori come omaggi “ma eventuali offerte saranno devolute a sostegno di progetti didattici destinati a bambini della scuola primaria”.
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