La storia di Sandra Arosio, docente, scrittrice e benefattrice genovese ricca di famiglia, sta emergendo solo in questi giorni, ad un anno dalla sua morte, per caso. La donna, scomparsa all’età di 74 anni in seguito ad un incidente, come riporta Il Corriere della Sera, ha lasciato “in eredità” 500mila euro, destinati ai poveri.
Del gesto nobile dell’insegnante di scuola media si è saputo solo lo scorso giovedì, per caso, nel corso della messa in suo ricordo ad un anno dalla morte, che ha avuto luogo il 17 aprile 2022. “Quando non ci sarò più, vorrei che i miei beni andassero a chi ne ha bisogno”, aveva stabilito la prof, che si era messa in contatto con varie associazioni, come Caritas e Sant’Egidio.
Per i poveri ha messo a disposizione tutto il suo patrimonio, pari a mezzo milione di euro. La Arosio, da quanto si evince, era una donna buona e molto riservata. Di lei si sa pochissimo e sul web esiste solo una sua foto: si sa solo che ha insegnato in una scuola media di Arenzano, che non si è mai sposata, che viveva per la letteratura, per l’aiuto del prossimo, per i cani e per un castello di sua proprietà nel piacentino adesso tutelato dalle Belle Arti.
Nel corso della messa, la scorsa settimana, alcune membri di Sant’Egidio hanno detto che la prof “in perfetto stile genovese, ha abbracciato lo spirito di solidarietà e di vicinanza ai più deboli, chiedendo di poter sostenere progetti a favore dei senzatetto e dei nuovi poveri”. I primi 150.000 euro serviranno a garantire un pasto al giorno a circa 800 poveri e homeless di Genova. “Già molti anni fa – ha detto a Il Secolo XIX l’avvocato a cui si è affidata per le sue ultime volontà — aveva adottato dei bambini a distanza e fatto donazioni ai terremotati del centro Italia”. La donna da sempre aveva cercato di aiutare i suoi concittadini meno fortunati donando abiti, oggetti, piccole somme di denaro.
Nel suo necrologio su Il Secolo XIX è stata descritta come una persona con una “sincera dedizione alla Sua missione di insegnante” “che ha dedicato interamente la sua vita alla cultura a all’insegnamento”.
Anche il giornalista Massimo Gramellini, su Il Corriere della Sera, l’ha ricordata, nella sua rubrica Il caffè di Gramellini. “Sandra Arosio era talmente riservata che di lei in Rete esiste soltanto una fotografia: un fenomeno straordinario, inspiegabile ai giorni nostri, intorno al quale andrebbero tenuti dei convegni, ma non è questa la notizia”, ha fatto notare.
Ecco su cosa ha scelto di porre l’attenzione: “Lei aveva preferito tenerlo per sé, convinta che il bene, proprio come il male, si faccia meglio in silenzio e di nascosto. Perciò converrete con me che, all’epoca degli influencer, dove quasi chiunque compia una buona azione non resiste alla tentazione di farlo sapere al mondo, sia questa la vera notizia”, ha concluso.
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